Dopo le cariche della polizia centinaia di studenti occupano La Sapienza
Dopo quasi due ore di assemblea, gli e le studenti che si erano riuniti per discutere di quanto accaduto martedì scorso sono entrati nella facoltà di Scienze Politiche per occuparla. La folla di studenti si è riversata nei corridoi della facoltà, intonando cori e chiedendo le dimissioni della rettrice.
"Adesso stanno facendo assemblea in aula dopo che alcuni studenti hanno dialogato con il presidente di facoltà – ha raccontato a Fanpage.it uno degli studenti presente all'assemblea e ora entrato in facoltà – Chiediamo le dimissioni della rettrice Antonella Polimeni. Per ora abbiamo dichiarato occupata l'università, stanotte rimaniamo qui, stiamo ancora in assemblea".
Sapienza occupata, il dialogo con il presidente di Facoltà
"Questa assemblea non coincide con la chiusura dell'università. Andremo via solo una volta finita l'assemblea – avevano dichiarato alcuni studenti al Direttore di Facoltà, il professor Tito Marci, come quanto appreso da Fanpage.it – L'attraversamento degli spazi è un diritto degli studenti, ribadire la nostra presenza è importante".
"Io aspetto con voi quanto vi pare, ma dovete assicurarmi che l'assemblea finirà. Vi lascio aperto fino a quando volete, ma assicuratemi che non la situazione non degenererà. Vi ho dato un'aula sapendo che è di tutti quanti (in riferimento all'aula docenti, occupata da tempo dal collettivo, ndr) – ha risposto – Se questa sera mi fate una richiesta del genere rientriamo in una logica che io purtroppo devo governare in un certo modo, questo è uno spazio pubblico. Se volete stare qui a lungo va bene, ma non occupate. Che volete fare?".
"Nelle nostre intenzioni non c'è quella di bloccare la didattica o di bloccare l'ingresso in università, mai – hanno nuovamente spiegato gli e le studenti – Si tratta di un'università continua. Vogliamo attraversare questo spazio". "Cosa significa?", ha chiesto il Presidente. Uno studente ha risposto: "Continuare l'assemblea dentro". Nel frattempo, però, i ragazzi sono entrati all'interno dell'edificio di Scienze Politiche e hanno già annunciato l'occupazione.
Proprio il professor Marci oggi ha inviato una nota agli studenti della facoltà di Scienze Politiche, Sociologia, Comunicazione: "Nel ribadire che l'Università è il luogo del confronto, del pluralismo e della libertà di espressione e che continuerà a garantire il diritto di tutti ad esprimere le proprie idee – ha scritto nella nota – Condanniamo l'uso della forza per la risoluzione di conflittualità che vedano coinvolti gli studenti: l’utilizzo della forza pubblica all’interno dell’Università deve essere riservato a situazioni eccezionali e richiede la massima responsabilità nella gestione dell’ordine pubblico all’interno dell’Ateneo. Per il futuro si dovranno trovare forme di mediazione e conciliazione, che valorizzino lo strumento del dialogo come forma di risoluzione dei conflitti".
La dichiarazione di occupazione da parte degli studenti
Nel frattempo è stata già dichiarata l'occupazione. Gli studenti di Cambiare Rotta hanno annunciato: "Vogliamo le dimissioni immediate della rettrice Polimeni e la garanzia che non verranno mai più fatte entrare le forze dell'ordine nell'ateneo. Richieste semplici, atte a ristabilire livelli minimi di democrazia e vivibilità nell'università, prendendo atto che le massime istituzioni interne alla Sapienza non sono state in grado di garantire la sicurezza degli studenti". Nell'aula, in assemblea, con tutti e tutte le studenti anche il preside di Facoltà e la direttrice, la professoressa Maria Cristina Marchetti.
Studenti presi a manganellate dalla polizia
La scelta di organizzare l'assemblea alle 17 di questo pomeriggio è stata presa in seguito a quanto accaduto nella mattinata di martedì scorso, 25 ottobre.In occasione di una conferenza sul "capitalismo buono" organizzata da Azione Universitaria a cui partecipavano come ospiti Daniele Capezzone e Fabio Roscani, deputato di Fratelli d'Italia e presidente di Gioventù Nazionale. Gli e le studenti dei collettivi per protestare contro l'evento(che non prevedeva alcuna controparte), hanno deciso di riunirsi in presidio davanti all'ingresso della facoltà.
"C'erano poliziotti in borghese già due ore prima dell'evento, poi hanno chiuso le porte e blindato i cancelli – hanno raccontato due studenti dell'università a Fanpage.it– Abbiamo chiesto di appendere uno striscione, ma i poliziotti hanno rifiutato. Poi sono iniziate le manganellate: ma noi eravamo disarmati e a volto scoperto".