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Dopo la denuncia di Fanpage.it il comune smonta il mausoleo abusivo per Nicholas Brischetto

A 24 ore dalla denuncia di Fanpage.it è stato smontato il mausoleo abusivo dedicato a Nicholas Brischetto al cimitero Flaminio: l’intervento degli agenti della polizia locale questa mattina.
A cura di Carlo Marsilli
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L'intervento di questa mattina al cimitero Flaminio: tutti i materiali sono stati posti sotto sequestro.
L'intervento di questa mattina al cimitero Flaminio: tutti i materiali sono stati posti sotto sequestro.

Nove mesi di attesa, ventiquattr’ore per intervenire. Il mausoleo abusivo dedicato a Nicholas Brischetto, innalzato di fronte al loculo a lui dedicato nel cimitero Flaminio, finisce qui. Dopo la nostra segnalazione, l’assessorato all’Ambiente del comune di Roma ha fatto ciò che Ama non è riuscita a fare nei nove mesi precedenti. Una ventina di uomini della polizia municipale è intervenuta assieme al personale di Ama, che ha smontato l’altare, il tendone e la lampada a pannelli solari che circondavano la tomba del ragazzo. Il materiale è ora sotto sequestro, in attesa di essere riconsegnato alla famiglia dopo le dovute verifiche su quanto accaduto. Le due telecamere che sorvegliavano l’aerea sono state invece prese dal Comando dell polizia municipale, che verificherà i profili penali dietro alla loro installazione e condurrà le indagini.

"Ripristinata la legalità", dichiara Sabrina Alfonsi, assessore all’Ambiente di Roma, presente durante l’intervento di rimozione. "Tutti hanno diritto alla stessa tomba, non a farne ciò che vogliono", aggiunge. E sui ritardi di Ama, ammette: "Abbiamo trovato una mail con cui veniva segnalata l’aggressione ai danni di un dipendente Ama che si era avvicinato alla tomba. Risale a Novembre. In quell’occasione era intervenuta la polizia che aveva detto ai famigliari del defunto di smontare il tutto". È dunque da novembre che era nota la presenza dell’abuso. Ama invece non commenta: ci è stato detto che preferisce non esporre il responsabile del Flaminio per paura di ritorsioni.

Il vice comandante della municipale, Stefano Napoli, dichiara ai nostri microfoni: "L’abuso viola l’articolo 105 del regolamento di polizia cimiteriale. Le telecamere invece, se hanno registrato, costituiscono reato per la violazione della privacy. Al termine dell’indagine vedremo come procedere nei confronti dei proprietari".

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Durante il sopralluogo il personale di Ama ha segnalato un’altra situazione simile. È la tomba di Soni Adezovic, figlio dell’ex rappresentante della comunità Rom romana, in carica ai tempi del sindaco Alemanno. Si trova nel blocco confine Nord, all’interno del Lotto 2C. Un grande pannello arricchito dalle foto del defunto, circondato da statue e vasi di fiori, accoglie chi entra in quest’area del Flaminio. C’è anche la statua di un centurione, inginocchiato sotto a due cartelli: uno indica "Area sottoposta a video sorveglianza", l’altro intima a chi avesse intenzione di rubare che "un giorno arriverà la tua ora".

Più addentro, in fondo a un corridoio che ospita decine di loculi, svetta invece la foto del ragazzo circondata da un cuore in metallo e sorvegliata da una telecamera. L’occhio della sorveglianza abbraccia anche le panchine e i vasi disposti di fronte al loculo di Soni, incorniciato con richiami a una famosa marca di orologi di lusso. La presenza di questa tomba è nota dal 2021, quando la stampa riferì dell’installazione. Da allora, anche in questo caso, non è stato fatto nulla. Gli arredi e le telecamere, riferiscono gli uomini della municipale, subiranno lo stesso trattamento della tomba di Brischetto.

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