Dopo la denuncia di Fanpage interviene la politica: “Grave e illegale che medici rifiutino pillola”
Dopo l'uscita del servizio-denuncia di Fanpage.it, che ha mostrato il rifiuto di una dottoressa romana a prescrivere la pillola anticoncezionale a una paziente, è intervenuta la politica, che ha definito la vicenda "grave e illegale". "È veramente grave il rifiuto di prescrivere la pillola anticoncezionale da parte di un medico di base, documentato oggi da Fanpage.it – ha dichiarato dopo la pubblicazione del servizio giornalistico la consigliera regionale Marta Bonafoni, capogruppo della Lista Civica Zingaretti – Si tratta innanzitutto di un fatto contrario alla legge, dato che nel nostro ordinamento non è prevista alcuna obiezione di coscienza per quel che riguarda la prescrizione di anticoncezionali. Ed è l'ennesimo atto contro le donne, in una fase politica che rischia di rappresentare un pericoloso passo indietro sul fronte dei diritti. Spero che che il medico in questione risponda del proprio operato di fronte alla giustizia".
Duro anche il commento della senatrice PD e portavoce nazionale della conferenza delle democratiche, Cecilia D'Elia: "Il rifiuto di prescrivere la pillola anticoncezionale da parte di un medico di base è un fatto, se confermato, gravissimo: non esiste alcuna forma di obiezione di coscienza sul tema della contraccezione. Sono comportamenti che limitano la libertà e la salute riproduttiva delle persone. Al contrario nel Paese c'è bisogno, proprio sulla contraccezione, di un passo in avanti per sostenerla e garantire a tutte e tutti una sessualità consapevole e una genitorialità scelta e desiderata. Come in molti Paesi europei, la Germania o il Regno Unito, solo per fare degli esempi, dovremmo garantire la gratuità della pillola".
Il servizio di Fanpage.it sul medico obiettore che non prescrive la pillola abortiva
Fanpage.it in un servizio-denuncia ha raccontato la vicenda accaduta a Giulia (nome di fantasia) e del rifiuto della dottoressa sostituta del medico di base nel prescriverle la pillola antoiconcezionale, perché si definisce "obiettore di coscienza". Siamo poi entrati nello studio medico con una telecamera nascosta per documentarlo e ci siamo sentiti dire la stessa cosa, rimandati a casa senza prescrizione. Abbiamo poi mostrato il filmato alla ginecologa e presidente dell'associazione Laiga 194 Silvana Agatone, che ha definito quanto affermato dalla collega "non scientifico e illecito". Ha infatti spiegato come appellarsi all'obiezione di coscienza per negare la prescizione della pillola anticoncezionale non è possibile, perché non si parla di una gravidanza in atto ma di contraccettivi per evitarla e che dunque di fatto è un abuso.