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Dopo Cicalone, le ronde di Carabella: un gioco che si fa sempre più pericoloso

Dopo Cicalone, anche Simone Carabella parte con le ronde. Nonostante la pericolosa rissa di poche settimane fa e la richiesta d’intervento della Cgil al prefetto, la metro di Roma continua a riempirsi di vigilantes improvvisati.
A cura di Natascia Grbic
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Non bastava una banda di palestrati vigilantes in giro nelle metro di Roma: adesso ce n'è un'altra a ‘dare la caccia' ai borseggiatori su treni e banchine. Stiamo parlando del gruppetto capitanato da Simone Carabella, personal trainer, mister ok che ogni anno si tuffa nel Tevere, a capo del movimento ‘Orgoglio Italiano' e, adesso, giustiziere. "Ronde in metro a Roma.. .Guardate come va a finire… W le ronde, condividete… Gualtieri che dici? Salis?Schlein?". Per Carabella i problemi, inutile dirlo, sono loro: i migranti, gli ‘irregolari', i latinos. E sono proprio loro il bersaglio di questi vigilantes, che da qualche giorno, sulle orme di Cicalone, hanno deciso di autoproclamarsi sceriffi della metro di Roma.

Come mai a questi signori sia permesso di girare in metropolitana a fermare, insultare e rincorrere borseggiatori o presunti tali, non è chiaro. Non è bastata la pericolosa rissa cui abbiamo dovuto purtroppo assistere alcune settimane fa, con le persone pericolosamente vicine al limite della banchina, con il rischio di cadere sui binari. Adesso abbiamo un altro gruppo di uomini che, tra un selfie dove mostra i muscoli e un'imbruttita a un migrante, pensa di essere diventato un tutore della legge.

Su queste ronde in metro la Cgil ha chiesto l'intervento del prefetto,  definendo quelli di Cicalone e dei suoi accompagnatori "comportamenti inaccettabili" nei confronti "di persone additate come intenzionate a compiere furti: dagli atti intimidatori, verbali e fisici, fino a veri e propri inseguimenti tra le scale della metro". La situazione però non sembra migliorare, anzi. Qui nessuno nega l'esistenza dei borseggiatori, e sicuramente non è piacevole essere derubati quando si prende la metropolitana. Ma ci sono già persone preposte a intervenire in questi casi, non serve l'ausilio – pericoloso – di gente improvvisata che si fa i video mentre litiga e mostra i muscoli in metro.

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