Donna uccisa a coltellate a Cassino, un fendente ha reciso la giugulare: morta per dissanguamento
Quando gli investigatori sono entrati all'interno dell'abitazione in via Pasoli a Cassino, in provincia di Frosinone hanno trovato il cadavere di Yirelis Pena Santana. Sul corpo c'erano diverse ferite d'arma bianca, il medico legale ha confermato che è stata uccisa a coltellate alla gola e al volto. Un fendente le ha reciso la giugulare, la morte è sopraggiunta per dissanguamento. Sul collo ci sono segni che evidenziano come chi l'ha uccisa abbia anche provato a strangolarla. Nessuno tra i vicini di casa pare essersi accorto di nulla.
La donna era arrivata a Cassino da Vercelli e viveva in un appartamento in affitto. L'assassino non è ancora stato individuato. Lo smartphone della donna è al vaglio della Squadra Mobile di Frosinone, per ricostruire i suoi ultimi contatti e spostamenti. Sulla salma portata nell'obitorio dell'ospedale di Santa Scolastica a disposizione dell'Autorità Giudiziaria, verrà svolta l'autopsia. Al vaglio anche le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti in zona, che potrebbero aver immortalato il killer.
Uno dei vicini della vittima: "C'era sangue dappertutto"
Uno dei vicini di casa della trentaquattrenne diminicana, che ha chiamato le forze dell'ordine, ha raccontato ai giornalisti cosa è successo la mattinata di sabato 27 maggio, quando si è reso conto che qualcosa non andava. Trovando la porta di casa della donna socchiusa, in un primo momento ha pensato stesse fuori, poi ha deciso di bussare per chiederle alcune cose e ha visto del sangue. Così ha dato l'allarme. "Non vedevo Yirelis da circa un mese perché sono spesso fuori per lavoro. Aveva visto la porta di casa sua aperta, credevo fosse al supermercato". Così senza alcun sospetto che le fosse accaduto qualcosa di brutto, si è allontanato per poi bussare alla porta della donna.
Solo allora intorno alle ore 13.30 si è reso conto che la situazione era grave. "Quando poi sono andato a bussarle, già all'ingresso c'era sangue dappertutto. Non sono riuscito a guardare oltre, ho chiamato subito la Polizia". Menttre parlava con i giornalisti l'uomo è stato poi portato in Commissariato dai poliziotti per essere ascoltato. Arrivata la chiamata d'emergenza, sul posto sono giunti gli agenti della Polizia di Stato, della Scientifica e il sostituto procuratore Beatrice Siravo. All'interno dell'abitazione è stato svolto un sopralluogo e sono partite le indagini. L'arma del delitto non è stata ancora ritrovata.