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Aggiornamenti sul caso Emanuela Orlandi

Don Vergari su Emanuela Orlandi e De Pedis: “Non la conoscevo. Lui era un uomo buono”

Ricevuto dalla commissione bicamerale d’inchiesta su Emanuela Orlandi Don Vergari, ex rettore della basilica di Sant’Apollinare, dove fu sepolto Enrico De Pedis.
A cura di Beatrice Tominic
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Enrico De Pedis ed Emanuela Orlandi.
Enrico De Pedis ed Emanuela Orlandi.
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Convocato dalla commissione bicamerale d'inchiesta per i casi di scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, è stato ascoltato Don Pietro Vergari, ex rettore della basilica di Sant'Apollinare e già cappellano del carcere, sia Rebibbia che Regina Coeli. Proprio in queste circostanze ha conosciuto De Pedis, in un suo periodo di detenzione nel carcere sul Lungotevere.

Don Vergari: "Mai visto Emanuela Orlandi"

Con un filo di voce, Don Vergari ha spiegato di non aver mai conosciuto Emanuela Orlandi: "Mai vista", avrebbe dichiarato davanti ai membri della bicamerale. Quasi novantenne, è arrivato a palazzo San Macuto in carrozzina, in condizioni di salute fragili. Il legame che lo unisce alla vicenda di Emanuela Orlandi, però, sarebbe indiretto, da ricercare in realtà con le relazioni che è stato in grado di coltivare nell'ambito della criminalità romana e non solo, quando lavorava come cappellano nelle carceri romane. Sarebbe stato lui, secondo le piste che vedono la collaborazione fra Santa Sede e banda della Magliana nella scomparsa di Emanuela Orlandi, a fare da anello di congiunzione fra le due parti.

Emanuela Orlandi a sinistra, a destra don Vergari.
Emanuela Orlandi a sinistra, a destra don Vergari.

Il prete amico di Renatino sul boss: "De Pedis era un uomo buono"

Proprio nel corso del suo lavoro nelle carceri, don Vergari ha conosciuto il boss della Banda della Magliana, Enrico De Pedis. Fu proprio don Vergari, infatti, a permettere la sepoltura di Renatino nei sotterranei della basilica di Sant'Apollinare, quando ne era rettore. "Enrico era di carattere molto gentile e molto buono, era devoto alla chiesa di Sant'Apollinare, portava spesso fiori", ha spiegato davanti ai membri della commissione bicamerale d'inchiesta il monsignore.

Enrico De Pedis, detto Renatino.
Enrico De Pedis, detto Renatino.

Il suo nome è emerso nella vicenda di Emanuela Orlandi proprio dopo il ritrovamento dei resti, nell'ambito di quei contatti fra Procura e Gendarmeria vaticana che oggi sono conosciuti come la trattativa sull'estumulazione. Da una parte, a rappresentare la Procura, i pm Giancarlo Capaldo e Simona Maisto. Dall'altra, inviati da padre Georg, all'epoca segretario di papa Benedetto XVI, il capo della Gendarmeria Vaticana Domenico Giani e il suo vice, Costanzo Alessandrini. Tutte queste figure, fatta eccezione per Maisto deceduta nel 2022, sebbene abbiano riportato talvolta versioni differenti sono stati già ricevuti e ascoltati dalla commissione. Già ascoltati, inoltre, anche i legali della famiglia De Pedis. "Non era un boss – hanno dichiarato gli avvocati ricevuti in audizione – Ed è estraneo a quanto accaduto ad Emanuela Orlandi".

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