Don Coluccia a Quarticciolo apre la parata di Fratelli d’Italia, preparando il terreno agli sgomberi
Giovedì Fratelli d'Italia si è presentata in pompa magna per le strade del Quarticciolo. Ad aprire il codazzo di politici di varia caratura, ovviamente, Don Antonio Coluccia. Dietro il presidente del VI Municipio Nicola Franco, il commissario dell'Ater Orazio Campo e il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca. Con loro gli esponenti locali di Fratelli d'Italia, scortati da un imponente schieramento di forse dell'ordine.
L'ennesimo blitz del prete, testimonial della legalità sponsorizzata dal centrodestra, questa volta è stato accolto da una contestazione a favore di telecamere. Come già abbiamo raccontato in questo articolo, la pratica antimafia di Don Coluccia, molto aggressiva nei confronti del territorio, pone diversi dubbi sulla sua efficacia e sui suoi veri obiettivi.
Come già accaduto in epoca Raggi, la comparsata del prete con codazzo istituzionale (solo di una parte politica, non invitati il comune e il municipio), servirebbe a intestarsi per Coluccia e per Fratelli d'Italia gli sgomberi di alcuni alloggi popolari che si stanno preparando per la prossima settimana. Una visita a orologeria insomma.
Ma a Quarticciolo non serve una parata di partito, ma che le istituzioni mettano a terra i tanti interventi che giacciono sulla carta, come sottolineano gli attivisti della Palestra Popolare e del Comitato di quartiere, che hanno invitato il presidente della Regione Rocca a chiamare Ater per chiedergli perché i cantieri sono fermi e cosa hanno in mente per il quartiere.
L'assessore municipale Edoardo Annucci ha contestato la sfilata, ma anche il Comune in questi anni non ha dato seguito alle tante intenzioni, in un quartiere che è ostaggio dello spaccio di crack. Annucci chiede più coordinamento tra le istituzioni, e per la prima volta traccia un solco tra il "metodo Don Coluccia" e il centrosinistra: "Serve un masterplan complessivo capace di restituire una prospettiva al quartiere e unire le progettualità del Municipio, del Comune, della Regione, di Ater e della Prefettura.Non si può proseguire con interventi random dell'amministrazione municipale o capitolina, quando poi buona parte del patrimonio pubblico appartiene ad Ater. Il giardino di via Trani, che a breve sarà riqualificato, sarà bello e al tempo stesso inutile se nel frattempo le case della Regione, cioè dove vivono le persone, cadono a pezzi e i negozi restano chiusi".
E ora? A Quarticciolo si attendono gli sgomberi e la successiva criminalizzazione degli abitanti. Come da copione.