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Dito medio alle telecamere e bottino nel trolley: sgominata la banda degli attici di Prati

Sono tre i colpi che vengono contestati a due cittadini georgiani e a un lituano, compiuti nell’estate del 2022 nel quartiere Prati. I ladri sono stati identificati grazie ai particolari tatuaggi ripresi dalle telecamere di sicurezza. Si fa largo l’ipotesi della mafia russa dei “Ladri nella legge”.
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Il dito medio alle telecamere di sicurezza era ormai diventato il loro segno di riconoscimento: l’irriverente gesto dopo aver messo a segno i colpi, svaligiando nel quartiere Prati le abitazioni di gente in vacanza. Ma è stata proprio la loro tracotanza a farli incastrare dagli agenti: dai filmati ripresi dai circuiti di sicurezza è stato infatti possibile risalire all’identità dei tre ladri, che sono stati tratti in arresto mercoledì 19 luglio. A tradirli, un dettaglio notato dagli investigatori: il particolare tatuaggio sulle ginocchia di uno dei tre.

I furti tra giugno e settembre 2022

Alla banda, composta da Gigoidze Tsone, 33 anni, Kodorans Vladislavs, 32, e Mikazde Zviadi, 32, due cittadini georgiani e un lituano, sono contestati tre colpi avvenuti nel corso dell’estate del 2022. Bersaglio del trio, abitazioni del quartiere Prati che sapevano essere al momento vuote. Nel mirino tre attici: i primi due furti, andati entrambi a segno, in via Bu Maiana, a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro. Il terzo, sventato dall’intervento del portiere del palazzo, in via Fasana. Le modalità erano sempre le stesse: inizialmente i membri forzavano il portone di vetro d’ingresso con un cacciavite, per poi salire all’ultimo piano e scassinare l’ingresso degli attici designati come obiettivo. Gioielli, orologi, spille d’oro, lussuosi orologi da uomo, persino un tappeto persiano da oltre 10mila euro: la banda portava via il lauto bottino direttamente con trolley e borsoni anche questi rubati dagli appartamenti. Al momento dell’uscita, trionfanti, l’immancabile dito medio.

Le indagini e l’arresto

È stata proprio l’accurata visione delle immagini dei circuiti di videosorveglianza a permettere di incastrare la banda. Gli agenti del commissariato Prati, infatti, hanno notato un dettaglio: due tatuaggi che Mikazde Zviadi, successivamente riconosciuto come il capo della banda, aveva sulle ginocchia. Rosa dei venti con catena, crocifisso e tre caratteri in cirillico. Questa particolare composizione è stata poi ritrovata dai poliziotti anche tra le foto sui social dell’uomo, e ha portato alla sua identificazione. Fondamentale anche l’analisi dei tabulati telefonici, che hanno provato la presenza dei tre nel quartiere nelle notti indiziate. Dopo un anno di indagini, mercoledì 19 luglio gli agenti del commissariato Prati hanno eseguito la misura di custodia cautelare in carcere emessa dal gip nei confronti dei componenti di quella che è stata da molti ribattezzata “La banda del dito medio”.

Il sospetto degli inquirenti

Tra le ipotesi portate avanti dagli inquirenti c’è anche quella secondo cui Mikazde, il capo del gruppo, possa avere dei rapporti con la mafia russa dei “Vory v Zakone”, letteralmente “Ladri nella legge”, una sorta di società di mutuo soccorso basata sulla totale sottomissione “alle leggi della vita criminale”. Sarebbe proprio il peculiare tatuaggio a identificare l’appartenenza al gruppo: non solo la trama ricorrente, la rosa dei venti, ma anche l’insolita posizione sulle ginocchia, che nell’ambito significherebbe il “non inginocchiarsi davanti alle autorità”. Il fenomeno dei “Ladri nella legge” sarebbe attualmente diffuso soprattutto tra le persone di origini georgiane: già lo scorso gennaio, dopo 8 mesi di indagini, era stata sventata una banda di svaligiatori di appartamenti composta da 10 elementi, tutti ritenuti appartenenti a questa forma di criminalità russa.

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