Disordini nel carcere di Regina Coeli, appiccato un incendio in cella e aggrediti tre detenuti
Ancora una volta si sono registrati disordini all'interno del carcere di Regina Coeli, a Roma. Nella giornata di oggi, sabato 2 novembre 2024, è scoppiata una rissa tra la popolazione detenuta: in tre sono stati aggrediti e feriti da altri con armi rudimentali. I fatti si sono svolti all'interno della terza sezione, dove la scorsa estate si sono già registrati altri disordini.
L'intervento degli agenti
A rendere noto quanto avvenuto, il Coordinatore Regionale FP CGIL Roma e Lazio Pierluigi Acunzo, con una nota. Non appena si sono resi conto di quanto stava avvenendo fra i detenuti, gli agenti della polizia penitenziaria sono intervenuti all'interno della sezione. Sono stati loro stessi a mettersi d'impegno per spegnere un vasto incendio all'interno di una stanza di pernottamento causato dallo scoppio di bombolette incendiarie, mettendo a repentaglio la propria incolumità, come precisato dalla nota.
L'appello del sindacato
I fatti di oggi rappresentano un'ennesima occasione per lanciare un appello secondo il sindacato. Più volte, infatti, è stata segnalata alla Direzione dell'istituto lo stato di abbandono in cui opera il personale di polizia penitenziaria: "Gli agenti sono lasciati soli in balia totale di una parte di detenuti sempre più violenti ed indisturbati nell’agire – spiegano nella nota – Siamo allo stremo, tutti i giorni deve affrontare turni massacranti ed al di sotto dei livelli minimi di sicurezza".
Anche stavolta il sovraffollamento è citato come problema endemico: "L'istituto ospita 1095 detenuti a fronte di una capienza attuale di 530 posti disponibili, data la chiusura per ristrutturazione di un intero reparto, mentre mancano più di 130 unità di Polizia Penitenziaria", ribadiscono, sottolineando nuovamente la necessità di misure urgenti.