Dirigente corrotto con mozzarelle, olio e vino, le intercettazioni: “Ogni richiesta va accontentata”
Il dirigente della Regione Lazio è indagato per corruzione, perché in cambio di mozzarelle, olio, carburante e posti di lavoro per i figli avrebbe aiutato diversi imprenditori agricoli e funzionari a risolvere problemi burocratici.
Sei gli episodi contestati secondo l'accusa, tutti legati all'ottenimento di fondi europei e all'erogazione veloce di pratiche per aziende agricole ciociare o pontine nel corso dei due anni di pandemia Covid. In totale sono state denunciate dieci persone per il reato di corruzione tra dirigenti regionali e imprenditori.
Le indagini sono iniziate nel 2020 quando i carabinieri forestali di Frosinone hanno cominciato ad indagare sull'erogazione di fondi europei per lo sviluppo rurale.
Mozzarelle, carburante, olio e assunzioni in cambio di fondi europei
Il dirigente della Regione Lazio agevolava gli imprenditori in cambio di favori da riscuotere sotto forma di forniture di mozzarelle, formaggi, carni, lattine d'olio, vino, buoni carburanti fino ad arrivare all'assunzione della figlia.
Il funzionario avrebbe ottenuto, per esempio, numerose cassette di mozzarella e formaggi, da un imprenditore attivo nella produzione, e diversi rifornimenti di gasolio per la sua automobile. In un secondo caso avrebbe ricevuto alcune bottiglie di vino e un pranzo presso un ristorante del Cassinate.
Una delle sue figlie sarebbe stata assunta in un'azienda che lavora nel pontino in cambio di sostegno per promuovere diversi finanziamenti. Non solo, avrebbe ricevuto anche l'ok per l'assunzione di un altro figlio, risolvendo sempre pratiche burocratiche. In un quinto caso avrebbe incassato buoni carburante per la sua auto e infine nel sesto diverse forniture di olio in cambio di informazioni su finanziamenti e la loro erogazione.
Le intercettazioni
"Un pò di carne, mozzarelle, formaggi vari…c'ho messo un pò di spezzatino, un pò di fettine e un pò di bistecche…mo ti giro pure una ricetta e per Natale ti preparo l'abbacchio". Queste sono alcune delle conversazioni intercettate riportate dal Corriere della Sera, che raccontano il rapporto del dirigente con gli imprenditori, mentre altre descrivono le pressioni di quest'ultimi nei confronti dei dipendenti del loro ufficio: "Non è urgente ma gli facciamo un piacere…non la puoi chiudere la pratica a sistema così poi lui può presentare la domanda di pagamento?".
Le motivazioni del gip di Cassino
"Qualsiasi problema o richiesta" da parte degli imprenditori agricoli a lui vicini lo vedevano muoversi con "allarmante protagonismo" pur di accontentarlo. Queste alcune delle motivazioni sostenute della decisione del gip di Cassino per sospendere un anno dai suoi incarichi il dirigente responsabile dell'Area decentrata Lazio sud per le politiche agricole ed escluderlo così dagli uffici pubblici. Secondo il giudice per le indagini preliminari, il dirigente avrebbe continuato ad avere questa condotta nel corso del tempo, al punto tale da "aver fatto della sua azione illecita una sorta di metodo ordinario di lavoro", sostiene il gip.