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Dimessa dall’ospedale di Viterbo, muore a 55 anni: disposta l’autopsia, indagini in corso

Gli inquirenti stanno indagando per omicidio colposo. La donna, ricoverata il 19 luglio, era stata dimessa lo scorso 2 agosto: è morta una settimana dopo.
A cura di Beatrice Tominic
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Dopo un lungo ricovero, iniziato il 19 luglio, per un forte mal di testa è stata dimessa il 2 agosto: una settimana dopo è morta. "Non vi siete resi conto che è una malata terminale?", avrebbe detto al compagno e ai figli della cinquantacinquenne una caposala. Ma alla donna i medici dell'ospedale avevano detto che stava meglio, in via di guarigione. Tanto da poterla dimettere.

La famiglia della cinquantacinquenne ha sporto denuncia. La salma è stata messa a disposizione dell'autorità giudiziaria: fissato per oggi l'esame necroscopico al San Lazzaro. E nel frattempo, come riporta Tuscia Web.it, gli inquirenti stanno indagando per omicidio colposo.

Disposta l'autopsia

Ad aprire il fascicolo per omicidio colposo contro ignoti per la morte della donna è stata la pm Paola Conti che ha immediatamente posto sotto sequestro le cartelle cliniche. La salma è a disposizione dell'autorità giudiziaria dalla sera stessa della morte, lo scorso 10 agosto e nella giornata di oggi è attesa l'autopsia.

L'esame si svolgerà al cimitero di San Lazzaro e sarà svolta da Matteo Scopetti, medico legale del policlinico Umberto I di Roma. I provvedimenti sono arrivati a seguito della querela sporta da parte del compagno cinquantatreenne della donna e dei suoi due figli, di 37 e di 33 anni.

La morte della donna

Quando la donna è morta, con lei non c'era nessun parente. Il compagno era in viaggio da Piansano, dove vivevano, comune nel viterbese ad una quarantina di chilometri dall'ospedale di Belcolle: gli hanno comunicato la morte mentre si trovava in automobile.

Si era aggravata poco prima: i medici che l'avevano dimessa, avevano detto che si trovava in via di guarigione. Malata di tumore all'esofago e al polmone, era stata sottoposta a chemio e radioterapia. Conclusi i cicli, non le erano state prescritte ulteriori cure. Fino a quando, a metà luglio, è stata ricoverata per un forte mal di testa. La notte prima delle dimissioni, in crisi respiratoria, i medici le avrebbero somministrato dell'ossigeno.

Uscita comunque dall'ospedale, il giorno successivo la sostituta del medico curante ha chiesto per la donna un nuovo ricovero d'urgenza, per una sospetta polmonite. Accolta di nuovo in ospedale, però, i medici non hanno portato la paziente in rianimazione. E dopo appena sette giorni, è morta.

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