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Dimentica di mettere il sondino nasogastrico ad un paziente che muore: anestesista a processo

Un medico anestesista romano è finito a processo per omicidio colposo, dopo la morte di un paziente 57enne. Ha dimenticato di mettergli il sondino nasogastrico, provocando una polmonite ab ingestis, che lo ha ucciso.
A cura di Alessia Rabbai
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Il giudice del Tribunale di Roma ha rinviato a giudizio un medico anestesista romano, che dovrà rispondere di omicidio colposo "per colpa consistita in imperizia, imprudenza e negligenza". È finito a processo terminate le indagini dopo la denuncia fatta dai famigliari di un cinquantasettenne, morto a seguito di un intervento chirurgico. Il professionista è imputato per aver dimenticato di mettere il sondino nasogastrico al paziente, per questo motivo avrebbe contratto una polmonite ab ingestis, che lo ha portato alla morte. Sua sorella e sua moglie, in rappresentanza del figlio minorenne, si sono costituite parti civili nel procedimento.

Secondo quanto ricostruito in sede d'indagine, come riporta Il Messaggero, il cinquantasettenne a maggio del 2023 è stato sottoposto ad un intervento chirurgico per un'occlusione intestinale. Ciò gli ha provocato una polmonite ab ingestis, ossia una condizione causata dall'ingresso accidentale di sostanze estranee nelle vie respiratorie come cibo, liquidi o contenuti gastrici, che possono provocare infiammazione polmonare, infezione o un'ostruzione delle vie aeree nel paziente, che compromettono la funzionalità dei polmoni e del quadro clinico, fino al decesso. Il cinquantasettenne è deceduto e i famigliari, assistiti dal loro avvocato e sospettando che si trattasse di un caso di neglienza, hanno sporto denuncia per fare chiarezza.

Sulla salma è stata fatta l'autopsia, dalla quale è emerso che la causa del decesso è da ricondurre ad "un'insufficienza respiratoria acuta da polmonite ab ingestis post intervento" per "inalazione del liquido gastrico refluito principalmente per la mancata applicazione del sondino nasogastrico, che avrebbe dovuto essere posizionato prima dell'intervento chirurgico". Il medico non avrebbe neanche precisato la procedura di intubazione a sequenza rapida, né il tipo e la dose di "miorilassante somministrato", né cos'abbia fatto per proteggere le vie aeree del paziente.

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