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Di Cola (Cgil): “A Roma in 700mila a rischio povertà e Gualtieri non fa niente”

“C’è stato un aumento dell’inflazione mai visto e un aumento esponenziale dei costi energetici, e su questo il sindaco Gualtieri non ha battuto alcun colpo”, ha dichiarato a Fanpage.it il segretario della Cgil di Roma e del Lazio, Natale Di Cola.
A cura di Enrico Tata
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"Gualtieri è diventato sindaco in un momento in cui Roma sta vivendo una crisi pesantissima. È evidente, quindi, che un giudizio più compiuto su questa amministrazione non può essere dato dopo un solo anno. Ma bisogna essere onesti: la svolta che ci si aspettava ancora non c'è", è il ragionamento di Natale Di Cola, segretario Cgil di Roma e del Lazio. "Per un giudizio compiuto, aspettiamo il primo bilancio che farà la giunta Gualtieri. L'amministrazione sta lavorando, non è immobile, ma non sta affrontando alcuni temi fondamentali come il disagio sociale".

Su quali aspetti il sindaco Gualtieri non sta ponendo la giusta attenzione?

Siamo molto preoccupati per l'emergenza sociale che in queste settimane sta esplodendo. C'è stato un aumento dell'inflazione mai visto e un aumento esponenziale dei costi energetici, e su questo il sindaco Gualtieri non ha battuto alcun colpo. Riguardo all'emergenza sociale, ci sono più di 700mila romani a rischio povertà e non si tratta di coloro che non riescono a pagare le bollette, ma di cittadini che non riescono più a far fronte alle esigenze della loro vita. Ci sono 300mila persone che vivono in povertà assoluta e 500mila romani che non hanno pagato le bollette già prima dell'estate e dell'aumento dei prezzi. Attualmente abbiamo 700mila cittadini che rischiano di finire sotto la soglia della povertà.

Ma cosa può fare il sindaco di Roma in concreto su questo? Non spetta al Governo intervenire?

I sussidi nazionali riguardano un nucleo di famiglie povere e poverissime, ma non certamente il ceto medio che rischia di scivolare nella povertà. Stimiamo che addirittura un milione di romani possa avere effetti importanti dalla crisi e, come detto, attualmente non vediamo la giusta attenzione da parte della giunta. Presenteremo al sindaco dieci proposte concrete su questo. Sicuramente occorre destinare il maggior numero di risorse possibili nel bilancio per far fronte al disagio sociale,  sostegni per far fronte alle bollette, al caro alimentare e agli affitti. Il Comune può per esempio rifinanziare tutti i sostegni erogati durante il Covid e può chiedere ai soggetti energetici di evitare il distacco delle utenze senza una presa in carico da parte del Comune. Chiederemo inoltre di istituire un tavolo per le emergenze per ragionare insieme sulle soluzioni".

 Un'altra emergenza è quella legata al lavoro…

Abbiamo un tasso di disoccupazione molto alto, tanto lavoro part time (il 20 per cento circa e di questo il 70 per cento è involontario, cioè non viene scelto dai lavoratori) e poi c'è la crescita della precarietà. Il Comune non può affrontare questo problema da solo, ma Gualtieri si era preso un impegno in campagna elettorale, cioè il ‘patto per il lavoro e lo sviluppo sostenibile'. Ci era stato detto che sarebbe stato uno dei primi atti dell'amministrazione, ma dopo un anno questo patto ancora non è stato siglato. In generale, comunque, questa amministrazione non ci sembra aperta al confronto, che avviene soltanto sulle emergenze. Non ci sono mai confronti e discussioni rispetto al futuro della città. Non c'è ascolto né coinvolgimento.

Rifiuti e trasporti. Su questo come si sta muovendo il sindaco?

Ama non ha ancora un piano industriale e non sono state scelte coraggiose. Noi proponiamo di superare Ama e di mettere in campo una grande multiutility dell'economia circolare, un progetto nuovo e ambizioso. In questo quadro, è difficile aspettarsi o immaginare una svolta. Non solo diminuisce la raccolta differenziata o sostanzialmente rimane ferma, ma ne diminuisce la qualità. Ma soprattutto l'amministrazione non ha fatto nulla per ricucire il rapporto tra cittadini e lavoratori. Il numero di denunce di violenza nei confronti dei lavoratori sono quotidiane, sia per i trasporti che per i rifiuti. Ne riceviamo più di tre ogni giorno e si tratta di violenze fisiche e verbali.

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