617 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Detenuto con problemi psichici uccide il compagno di cella: “Pericoloso, non doveva essere in carcere”

L’omicidio è avvenuto nel carcere di Velletri. L’uomo, con gravi problemi psichici, si era già reso protagonista di episodi di violenza. Le sue condizioni non erano compatibili con la realtà detentiva ma non avrebbe trovato posto in una struttura apposita.
A cura di Redazione Roma
617 CONDIVISIONI
Immagine di repertorio
Immagine di repertorio

Un omicidio è avvenuto in cella ieri nella Casa circondariale di Velletri. Qui un detenuto con gravi problemi psichici ha ucciso il compagno di cella, un detenuto di nazionalità tunisina di cui non sono note al momento le generalità. I sindacati parlando di tragedia annunciata, e sottolineano l'incompatibilità del detenuto con la realtà carceraria.

A denunciare l'episodio l’USPP, l’Unione Sindacati Polizia Penitenziaria. L'omicida prima era stato trasferito dal carcere di Frosinone e da qui nella casa circondariale di Velletri, in un crescendo di episodi di aggressività e violenza. Un problema noto e annoso quello della presenza di persone ristrette in carcere, ma che dovrebbero essere accolte in strutture apposite dopo la chiusura degli Opg e l'apertura delle Rems. Ma i posti sono come noto troppo pochi, così in carcere rimane.

Nello specifico l'uomo, un cittadino italiano di cui si conosce solo la nazionalità, da febbraio a settembre 2022 era stato in una Rems, successivamente nel reparto psichiatrico dell'ospedale Sandro Pertini per poi far ritorno nel circuito carcerario. Perché se le sue condizioni erano già state giudicate incompatibili con la detenzione e il detenuto giudicato pericoloso è tornato in cella? Aspetti che dovranno essere chiariti dall'inchiesta aperta dalla procura di Velletri.

“La responsabilità à della politica sorda ad un reale problema! – scrive Daniele Nicastrini segretario regionale dell'USPP – Lo avevamo annunciato con le aggressioni agli agenti di queste settimane, che la situazione carceraria Laziale vive all’estremo della tollerabilità, oggi dobbiamo purtroppo denunciare il triste epilogo di una tragedia annunciata, un detenuto italiano con gravi problemi psichiatrici, già resosi in tutta la regione attore di altrettante aggressioni, ha ucciso il suo compagno di cella". Purtroppo, gestire soggetti con gravi disturbi psichiatrici – conclude il sindacalista – all’indomani nel 2013 della chiusura degli OPG per il loro trattamento sostituiti dalle REMS sono stati un fallimento totale della politica".

617 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views