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Omicidio Desirée Mariottini a Roma

Desirée Mariottini, la procura chiede conferma delle condanne per chi l’ha violentata e uccisa

Il procuratore generale ha chiesto la conferma delle condanne per i quattro uomini che l’hanno violentata e uccisa. “Una volontà cattiva nei confronti della vittima e legata al desiderio di mantenere il loro commercio di droga”.
A cura di Natascia Grbic
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Il sostituto procuratore generale di Roma ha chiesto alla Corte d'Assise d'Appello di confermare le condanne per i quattro uomini accusati della morte e dello stupro di Desirée Mariottini, la 16enne morta nell'ottobre 2018 in via dei Lucani, nel quartiere di San Lorenzo. In primo grado Mamadou Gara, Yousef Salia, Brian Minthe e Alinno Chima sono stati condannati i primi due all'ergastolo, Minthe a 24 anni e mezzo di carcere, Chima a 27 anni. Le accuse per loro sono, a vario titolo, omicidio, violenza sessuale e spaccio di droga.

"Lo stato di semi incoscenza in cui versava Desirée le impedì anche di rivestirsi – ha dichiarato il procuratore generale durante la requisitoria – Respirava appena e nonostante fosse incosciente gli imputati rimasero indifferenti. Dicevano che si stava riposando pur sapendo che aveva assunto sostanze e si mostrarono minacciosi verso chi tra i presenti voleva chiamare i soccorsi fino a pronunciare la terribile frase: ‘Meglio lei morta che noi in galera".

"Una volontà cattiva nei confronti della vittima e legata al desiderio di mantenere il loro commercio di droga, Nessuno doveva sapere cosa succedeva in quella casa. Una chiamata al 112 sarebbe bastata a salvarla. Ma loro rimasero spettatori di una situazione che si aggravava e non permisero neanche agli altri presenti di intervenire per chiamare i soccorsi".

"Non si trattò solo della cinica e malevola volontà di non salvare la giovane dall'intossicazione di cui loro stessi erano stati autori e di impedire le indagini delle violenze da lei subite, ma in forma più estesa, di conservare la propria ‘casa' e le proprie fonti di ‘reddito', oltre ad un tranquillo e sostanzialmente indisturbato luogo di consumo degli stupefacenti, che rendeva eccezionale e noto quel rifugio", le parole scritte dai giudici nel motivare la sentenza di primo grado.

Desirée Mariottini è stata trovata morta nello stabile di via dei Lucani la mattina del 19 ottobre 2018. La sera della sua morte ha assunto stupefacenti e si è sentita male. Le persone intorno a lei, invece di aiutarla, non hanno fatto nulla, anche se era chiaro che aveva bisogno di essere portata in ospedale. Desirée è stata invece violentata e lasciata morire. I suoi aguzzini saranno arrestati tutti nei giorni successivi: da allora, sono in carcere.

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