Desirèe Amato in tribunale con l’ex che ha ucciso sua madre e sua sorella: “Non voglio vederlo”

Inizia oggi il processo per Christian Sodano, accusato di duplice omicidio per aver sparato alla mamma e alla sorella dell’ex fidanzata. L’imputato si è presentato in aula e la sopravvissuta ha chiesto di essere ascoltata in modalità protetta.
A cura di Simona Berterame
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È entrato nell'aula del Tribunale di Latina con lo sguardo basso ma impassibile Christian Sodano. Dall’altro lato della stanza c’è Desirèe Amato, la sua ex fidanzata che ha visto uccidere davanti ai suoi occhi madre e sorella. Non appena scorge Sodano scoppia a piangere.  I legali di Sodano chiedono se il loro cliente può uscire dalla “gabbia” per gli imputati e sedersi invece vicino a loro. La reazione della giovane è immediata: Desirèe trema e si nasconde tra i banchi dell'aula, protetta e nascosta dai suoi familiari. Nessuno si domanda se a lei andasse bene che Sodano si avvicinasse ai suoi legali e quindi anche a lei. Inizia così oggi il processo sul duplice omicidio di Nicoletta Zomparelli e e Renèe Amato, madre e figlia freddate a colpi di pistola nella loro abitazione a Cisterna di Latina.

Il papà della sopravvissuta

In aula oggi non c'è solo Desirèe ma tutta la famiglia Zomparelli Amato. Anche Giuseppe Amato il papà di una vittima e marito dell'altra "C'è poco da dire – sussurra ai cronisti nei corridoi del tribunale – Sodano in aula?  Non l'ho guardato, che lo guardo a fare? Spero che la giustizia faccia il suo corso, deve marcire in galera per quello che ha fatto".

Inizia il processo

Niente riprese in aula per il processo sul duplice omicidio di Nicoletta Zomparelli e Renee amato. Il giudice non ha autorizzato le telecamere visto il il diniego da parte delle difese di Sodano e alcune delle parti civili. Nei giorni scorsi il gip del Tribunale di Latina Giuseppe Cario aveva respinto la richiesta degli avvocati del ventisettenne, Lucio Teson e Leonardo Palombi, di beneficiare del rito abbreviato, vista la presenza di aggravanti come la premeditazione, i motivi abietti e i futili nell'azione delittuosa.  Christian Sodano, che risponde di duplice omicidio volontario con premeditazione, inizia oggi ad affrontare il processo con il rito immediato davanti alla Corte d'Assise di Latina. Rischia l'ergastolo. "Il territorio è stato devastato da questo evento” dice l’avvocato Nicodemo Gentile, legale del comune di Latina nel suo discorso introduttivo per cercare di far accettare la richiesta di costituirsi parte civile. Alla fine il giudice accetta come parti civili i familiari delle due vittime, il comune di Cisterna di Latina e l'Associazione insieme per Marianna.

"Non voglio vederlo"

Durante questa prima udienza sono stati ascoltati alcuni poliziotti che hanno operato il giorno della tragedia e il medico legale. Il 14 gennaio sarà il turno di Desirèe e il papà Giuseppe. La ragazza, visibilmente scossa per aver rivisto in aula Sodano, ha chiesto di essere ascoltata in forma protetta con un separè. "Non lo voglio vederlo" ha continuato a ripetere.

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