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Dengue, Lazio seconda regione per numero di casi: aumentano gli autoctoni, ma niente allarmismi

Dei 165 casi di Dengue in tutta la penisola dal 1 gennaio all’11 settembre 2023, 28 sono stati registrati nel Lazio. Lo riporta l’ultimo bollettino dell’Istituto Superiore di Sanità.
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Dei 165 casi di Dengue verificatisi lungo tutta la penisola dal 1 gennaio all'11 settembre 2023, 28 sono stati registrati nel Lazio, che diventa quindi la seconda regione per numero di contagi dopo la Lombardia (50 casi). Il picco è stato raggiunto lo scorso mese, ad agosto. È quanto emerge dall'ultimo bollettino dell'Istituto Superiore di Sanità. E se la maggior parte dei casi è importata dall'estero, in particolare da persone di rientro dalle vacanze estive in luoghi come Messico, Thailandia, Cuba, Maldive e Indonesia, non è indifferente il dato sull'aumento dei casi di trasmissione autoctona, pari a 19 persone contagiate (il 12% del totale).

Fonte: Istituto Superiore di Sanità
Fonte: Istituto Superiore di Sanità

I sintomi della malattia

Ma come spiega a Fanpage il Dott. Emanuele Nicastri, Direttore Reparto di Malattie Infettive dello "Spallanzani", non serve creare allarmismi: "Se pure ci trovassimo di fronte a un maggior numero di casi autoctoni non sarebbe assolutamente un problema, perché l'infezione si manifesta con un una sindrome febbrile che si autolimita. Non vi è una terapia specifica, ma si tratta di una terapia solo sintomatica: bisogna assumere il paracetamolo, ed evitare di prendere antinfiammatori o l'aspirina o il cortisone, che invece potrebbero innescare un meccanismo di inizio di gravità". Sebbene quindi in alcuni soggetti la Dengue possa causare una "sindrome febbrile con cefalea, nausea, vomito, dolori muscolari e articolari", nella maggior parte dei casi i sintomi sono invece lievi se non direttamente non percepiti: in queste circostanze, l'unica caratteristica che la differenzia da una febbre qualsiasi è il verificarsi di un'irritazione della pelle; proprio l'insorgere di questo rush esantematico dovrebbe mettere in allerta i medici di base, attivando così i protocolli sanitari.

Il vademecum della Regione Lazio

Come spiegato dall'Istituto Superiore di Sanità, le arbovirosi sono malattie causate da virus trasmessi da vettori artropodi (in primo luogo le zanzare): a differenza del Covid, ad esempio, non possono essere trasmesse per vie aeree, ma solo ed esclusivamente tramite punture di insetti. Per questo la Regione Lazio ha pubblicato un vademecum contenente una serie di accorgimenti per cercare di prevenirne la diffusione, a partire dal tentativo di creare condizioni che non permettano il proliferare delle zanzare: oltre all'utilizzo di zanzariere e spray insetticidi, si consiglia di evitare che l'acqua ristagni, anche attraverso appositi interventi di disinfestazione straordinaria.

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