Delivery dello spaccio a Roma, cocaina e crack ordinati in chat e consegnati dai rider

Prendevano le ordinazioni di cocaina e crack per telefono o via chat e la vendevano ai clienti con "delivery", servendosi di rider e di mezzi presi a noleggio, anche "usa e getta". Una vendita della droga che avveniva principalmente a San Giovanni e in altri quartieri della Capitale. Sono otto le persone arrestate in flagranza di reato, una denunciata in stato di libertà, sette segnalate come assuntori di stupefacenti. Il bilancio è di 360 grammi circa di droga sequestrata tra cociana e crack e 5.800 euro di denaro in contante.
Come avveniva l'ordinazione e la consegna della droga
Le indagini hanno portato alla luce il modus operandi ben collaudato della compravendita della droga, che vedeva ruoli e mansioni diverse tra i pusher: cocaina e crack venivano ordinati per telefono, spesso attraverso le chat di messaggistica istantanea. Ciò faceva sentire gli spacciatori più protetti dalle intercettazioni da parte delle forze dell’ordine. La consegna invece era con il "delivery", tramite dei rider che utilizzavano dei mezzi a noleggio oppure "usa e getta", dei quali a volte si disfavano una volta terminata la vendita.
Gli investigatori sono riusciti a ricostruire ciò che accadeva grazie anche alle immagini immortalate dalle telecamere di sorveglianza istallate nei negozi di San Giovanni, tra i quali un bar e una sala scommesse, tracciatori Gps per la localizzazione satellitare ed intercettazioni telefoniche ed ambientali.
Il bilancio degli arresti
Il giro illegale è emerso dalle indagini condotte dai carabinieri della Compagnia Roma Piazza Dante e del Nucleo Cinofili, coordinati dalla Procura della Repubblica di Roma. I militari hanno dato esecuzione ad un’ordinanza emessa dal giudice delle indagini preliminari nei confronti di sei persone di nazionalità italiana, quattro in carcere, una agli arresti domiciliari, una con obbligo di presentazione in caserma, gravemente indiziate per traffico e detenzione di sostanze stupefacenti in concorso.
Un provvedimento che si unisce alla precedente ordinanza di custodia cautelare in carcere dello scorso 11 marzo 2025 nei confronti di altre cinque persone di nazionalità italiana, gravemente indiziate di traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti, rapina e lesioni personali in concorso, aggravati dall’aver agito con armi e in più persone riunite.