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Del Covid non importa più a nessuno, vaccinazioni a rilento: nel Lazio sono solo 59mila

Il confronto con il vaccino antinfluenzale è impietoso: 935mila per vaccinazioni nel Lazio per l’antinfluenzale e circa 59mila per l’anti Covid. Comincia oggi, 4 dicembre, la campagna vaccinale anti-Covid per gli over 18.
A cura di Enrico Tata
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La vaccinazione aperta a tutti gli over 18 comincia oggi, lunedì 4 dicembre, nel Lazio. Ma i numeri parlano già chiaro: tra i fragili, gli over 60 e gli over 80, con la campagna partita già dal 2 ottobre, soltanto in 59mila hanno scelto di proteggersi contro il Covid-19. Per comprendere il flop, basti pensare che soltanto gli over 80 residenti nel territorio regionale sono più di 400mila. E in più il confronto con il vaccino antinfluenzale è impietoso: 935mila per vaccinazioni nel Lazio per l’antinfluenzale e circa 59mila per l’anti Covid.

Come prenotare la vaccinazione anti-Covid nel Lazio

Comunque, come detto, fino ad oggi la campagna di vaccinazione era aperta agli anziani e ai fragili e soltanto adesso è stata estesa a tutti i cittadini maggiorenni del Lazio.

In un comunicato la Regione Lazio ha spiegato che i cittadini possono rivolgersi ai medici di famiglia e ai pediatri di libera scelta, ai centri vaccinali delle Asl attraverso la prenotazione online sul sito Prenota Vaccino Covid o direttamente con i canali messi a disposizione dalle strutture sanitarie. In più il vaccino sarà disponibile nelle farmacie aderenti alla campagna.

La prenotazione, inoltre, può essere effettuata al numero di telefono 06.164.161.841 (attivo dal lunedì al venerdì dalle 7 e 30 alle 19 e 30 e il sabato dalle 7 e 30 alle 13), ma anche al numero verde 800.118.800, a cura di Ares 118, per la vaccinazione domiciliare a tutela delle persone non autosufficienti.

La Regione Lazio fa sapere che la vaccinazione "non è obbligatoria, ma raccomandata, soprattutto per gli anziani, i fragili e gli operatori sanitari".

Il vaccino somministrato è il Comirnaty Omicron XBB 1.5. Viene inoculato come richiamo a distanza di sei mesi dall’ultima vaccinazione anti Covid-19 o dall’ultima positività, raccomandando una distanza di almeno 3 mesi dalla dose di vaccino più recente qualora si rendesse necessaria un’anticipazione per le valutazioni cliniche. Infine, per quanto riguarda i bambini dai 6 mesi ai 4 anni, "che non abbiano completato il ciclo primario anti Covid-19, saranno disponibili tre dosi: la seconda sarà somministrata a tre settimane dalla prima e la terza a otto settimane dalla precedente".

Ricoveri Covid in crescita in Italia

Intanto i ricoveri per Covid cominciano a crescere in Italia, anche se la stragrande maggioranze dei pazienti si trovano nei reparti Covid ordinari e soltanto il 3 per cento degli ospedalizzati è in terapia intensiva. Secondo i dati della Fiaso, Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere, "il 74 per cento dei pazienti è ricoverato Con Covid, cioè in ospedale per curare altre malattie ma trovato positivo al coronavirus. Soltanto il 26 per cento dei positivi è ricoverato Per Covid, cioè con sindromi respiratorie e polmonari.

"I numeri dell'ultima rilevazione confermano il trend in crescita. Assistiamo a una maggiore circolazione del virus che impatta, seppur in minima parte, sugli ospedali incrementando i ricoveri. L'età media dei pazienti, tuttavia, rimane elevata, pari a 76 anni, questo evidenzia come il Covid in questa fase sia pericoloso soprattutto per anziani affetti da altre patologie che il virus contribuisce ad aggravare. Di contro, la campagna vaccinale registra ancora una adesione molto bassa: a essersi vaccinati poco più di un milione di persone", spiega il presidente della Fiaso, Giovanni Migliore.

Valeriani (Pd): "Poche vaccinazioni nel Lazio, Regione deve accelerare"

Il Lazio "è tra le Regioni con la percentuale più bassa di vaccinazioni anti Covid" per questo "ho presentato un'interrogazione al presidente Francesco Rocca per conoscere quali iniziative intende promuovere al fine di incrementare il numero dei vaccinati", spiega in una nota il consigliere del Pd del Lazio, Massimiliano Valeriani. "La Federazione degli oncologi, cardiologi ed ematologi ha lanciato l'allarme per le percentuali di vaccinazione anti-Covid molto basse. In particolare, sono le regioni del sud e il Lazio a registrare numeri molto preoccupanti: una situazione pericolosa che ha già portato a un aumento del 24 per cento della mortalità da Covid con una proiezione paventata di circa 15 mila vittime. Le cause della ripresa del virus sono attribuite dalla Federazione medica alla completa assenza di una reale programmazione e organizzazione di una campagna di vaccinazione da parte del sistema di prevenzione, a cui si accompagna un silenzio informativo interrotto solo da messaggi confusi e contraddittori, che amplificano la disattenzione dei cittadini, soprattutto delle persone più anziane e più fragili".

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