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Cimiteri di Roma al collasso

Degrado al cimitero Flaminio: urne rotte, ossa sparse ed escrementi. Impianto sequestrato

Urne rotte, ceneri ed ossa sparse ed escrementi di ratto tra le bare. Questa la grave situazione al cimitero Flaminio-Prima Porta a Roma, dove i carabinieri hanno dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro di parte dell’impianto gestito da Ama. Ora le sepoltura rischiano di subire uno stop.
A cura di Alessia Rabbai
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Parte dell'impianto cimitero Flaminio-Prima Porta gestito da Ama è stato sequestrato. A dare esecuzione al provvedimento nella mattinata di ieri, giovedì 11 febbraio, i carabinieri di competenza territoriale, su disposizione della Procura della Repubblica di Roma, con il pubblico ministero Antonella Nespola, che sta seguendo da vicino la vicenda. I militari hanno svolto un sopralluogo all'interno dei locali adibiti al deposito temporaneo di bare ed urne cinerarie, in attesa del proprio turno per la cremazione o inumazione. A riportare la notizia Il Messaggero, che descrive una situazione di grave degrado. All'interno dei capannoni sono nascoste urne rotte o aperte, con contenuto sparso, resti ossei e ed escrementi di ratto. Un quadro quello che è stato riscontrato a seguito del quale l'ispettorato del lavoro Flaminio ha comunicato alle agenzie funebri che "motivi tecnico-organizzativi sono sospese le tumulazioni, inumazioni e affidi urne cinerarie sino a nuova comunicazione".

Di Cola: "Stato di abbandono che ci preoccupa"

Sulla vicenda è intervenuto il segretario della Cgil di Roma e del Lazio, Natale Di Cola: "Continuano a chiederci cosa stia succedendo al Cimitero Flaminio. Dovrebbero chiederlo ad Ama, sempre ammesso che Ama risponda. Sappiamo che ieri i Nas hanno fatto una ispezione degli ambienti di lavoro e che una sala, a quanto abbiamo saputo quella che contiene le urne, è stata posta sotto sequestro per le ragioni che apprendiamo dai sigilli – spiega – Da mesi denunciamo lo stato in cui versano i Cimiteri Capitolini e la ricaduta pesante sulle condizioni di lavoro, visti gli organici ridotti all'osso e i carichi di lavoro conseguentemente più pesanti, e sui servizi, con i cittadini costretti a subire attese e disservizi. Proprio ieri le rappresentanze aziendali erano in Prefettura per il tentativo di conciliazione, perché il personale è comprensibilmente entrato in stato di agitazione e si è mobilitato contro questa situazione insostenibile. Lo stato di abbandono di un settore così sensibile continua a preoccuparci. Non vediamo risposte all'altezza della situazione".

"Ho seppellito mio fratello tra topi e immondizia"

Il cimitero di Flaminio-Prima Porta versa in una generale e diffusa condizione di degrado già nota da tempo, con cappelle allagate, pavimenti ricoperti da guano e tombe saccheggiate. L'ultima segnalazione a Fanpage.it a fine gennaio, quando Alessio, in visita al padre, ha scoperto che la sua lapide è stata danneggiata. "Il cimitero è in condizioni pietose – racconta mostrando alcuni filmati – non c'è sorveglianza, le luci non funzionano, il manto stradale inesistente in alcune zone, allagamenti continui".

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Al cimitero Flaminio limite massimo di 200 cremazioni a settimana

Al cimitero Flaminio-Prima Porta, unico dotato di forno crematorio a Roma città, Ama ha stabilito un limite massimo di 200 cremazioni a settimana, con oltre mille bare accumulate all'interno dei depositi. Un sovraffollamento delle salme che, secondo quanto sostiene Ama sarebbe stato favorito dall'emergenza coronavirus, mentre i sindacati lo attribuiscono alla scarsa manutenzione, alla mancanza di investimenti e di interventi programmati nel tempo.

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