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David Riondino spiega la truffa telefonica che gli è costata 11mila euro: “Ho fatto 23 bonifici”

L’attore sulla truffa telefonica di cui è rimasto vittima: “In quel momento subentra uno stato d’animo difficile da spiegare e si cade nella truffa senza accorgersene. Ci si sente in una sorta di lotta colpo su colpo, tipo battaglia con le armi laser”.
A cura di Enrico Tata
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Una truffa telefonica che a David Riondino è costata 11mila euro. Tutto è cominciato con un sms (falso) ricevuto da Nexi, la piattaforma per i pagamenti online. "Mi veniva comunicata la spesa di 495 euro per l’acquisto di un telefonino. Nel messaggio veniva indicato il numero del servizio clienti per bloccare il pagamento. Non avendo mai comprato quel telefono chiaramente ho chiamato pensando di aver subito una truffa. Invece stava solo iniziando", ha raccontato l'attore al quotidiano La Repubblica.

Riondino racconta che il falso operatore di Nexi, con voce "calma e decisa", lo ha guidato passo per passo: "Mi ha fatto aprire l’home banking. Per bloccare il pagamento mi ha detto che doveva essere inviato un bonifico dello stesso importo a un conto corrente, indicando nella causale annulla il pagamento”.

Il bonifico da 495 euro è stato ripetuto ben 23 volte, per un totale di 11.385 euro. "Perché non mi sono fermato al primo bonifico? Ogni volta che inviavo un bonifico, dallo stesso numero che mi aveva avvisato della truffa, mi arrivava un sms in cui veniva scritto transazione negata. Quindi il falso operatore Nexi mi faceva fare un altro bonifico. Ovviamente in quel momento subentra uno stato d’animo difficile da spiegare e si cade nella truffa senza accorgersene. Ci si sente in una sorta di lotta colpo su colpo, tipo battaglia con le armi laser. Il bonifico che inviavo serviva per annullare la spesa, quindi ne inviavo altri per evitare di essere truffato".

Dopo essersi reso conto della truffa, Riondino si è rivolto a un avvocato, ma non è molto fiducioso nella possibilità di riavere i suoi soldi: "Non credo che la banca mi restituirà il denaro. Le banche aumentare la sicurezza anche perché i truffatori sono sempre più esperti. Penso che dovrebbe scattare un alert nel sistema quando partono tutti questi bonifici istantanei nel giro di poco tempo, in orari sospetti. La mia banca, di cui sono cliente da decine di anni, dovrebbe tutelarmi. Non può pensare che tutti siano esperti di truffe digitali, oppure dovrebbe istruire tutti i propri clienti per evitare di cadere in questo genere di raggiri”.

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