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D’Amato risponde a De Luca: “Noi più dosi di vaccino? Non è vero, sbagliato farci la guerra”

L’assessore alla Sanità della Regione Lazio replica alle dichiarazioni del governatore della Campania Vincenzo De Luca, sottolineando come il Lazio non ha ricevuto più dosi di vaccino di quelle previste, ma rivendicando l’organizzazione migliore messa in campo in Italia nella campagna vaccinale. Poi invita ad abbassare i toni: “Lo sentirò, non dobbiamo farci la guerra tra di noi”.
A cura di Redazione Roma
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L'assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D'Amato, ha scelto di rispondere nel corso di un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, al governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca che, per la seconda volta, ha sostenuto che esistano delle sperequazioni sulle distribuzioni delle dosi di vaccino contro il Covid-19.

"Ad oggi ad esempio abbiamo 235mila vaccini in meno rispetto al Lazio che ha la nostra stessa popolazione. Noi abbiamo il 9,6 della popolazione italiana e vorremmo avere il 9,6 di ogni fornitura di vaccino", ha dichiarato De Luca nel corso della sua consueta diretta del venerdì. Parole che hanno suscitato la reazione di D'Amato: "Il Lazio ha avuto, o preso, più dosi di vaccino di quelle a cui aveva diritto? Francamente non capisco da dove arrivi questa affermazione. La Regione Lazio conta il 10% della popolazione nazionale e ha diritto quindi al 10% dei vaccini. Né più né meno". Anzi l'assessore sottolinea come nell'ultima fornitura Astrazeneca mancassero all'appello diverse decine di migliaia di dosi.

Ma D'Amato invita ad abbassare i toni, e a fare fronte comune tra regioni per affrontare i problemi: "Non ho ancora avuto modo di parlare con lui, ma lo farò. Noi condividiamo anche l’interesse per il siero russo Sputnik V. Qui il tema vero è aumentare le dosi a tutti ed essere messi tutti in condizione di raggiungere gli obiettivi fissati dal premier Draghi. Non serve farci la guerra tra di noi".

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Vaccinazioni: l'assessore Alessio D'Amato promuove il modello Lazio

Il Lazio fino a questo momento è la regione che ha organizzato meglio la campagna vaccinale, senza i ritardi che hanno caratterizzato ad esempio la Lombardia, puntando sull'allestimento di grandi hub (ad aprile ne arriveranno altri cinque: la Vela di Calatrava, gli Studios di Cinecittà, l’Auditorium di Confindustria, il centro commerciale Porta di Roma e il Valmontone outlet). Ma D'Amato ripete come un mantra che ogni sforzo possibile non basta, l'organizzazione certosina non è sufficiente, la mobilitazione di ogni risorsa a disposizione è inutile se non c'è certezza sulle consegne delle dosi: "Il punto vero sono le dosi e la certezza nelle consegne. A oggi ancora non abbiamo nessuna data per maggio". La speranza che Jonhson & Jonhson rispetti gli impegni presi.

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