D’Amato: “Prepariamoci a una scuola a fisarmonica con chiusure e riaperture”
In un'intervista rilasciata al Corriere della Sera l'assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D'Amato torna a esprimere preoccupazione per l'impennata dei contagi registrata nel Lazio e in particolare Roma, e chiarisce come il numero dei casi è destinato anche per colpa di chi "non è riuscito a rispettare le regole minime e ha abbassato il livello di attenzione". Le parole dell'assessore sono riferite esplicitamente ai più giovani: "che hanno reso, per il Lazio, la movida e le vacanze in Gallura quello che era stata per la Bergamasca la partita Atalanta-Valencia. E l’andamento peggiorerà. Anche perché loro stanno bene, hanno sintomi lievi, ma portano il virus in famiglia e ai più fragili, che invece necessiteranno di ricovero". In due giorni si sono registrati circa 400 nuovi casi, il 60% dei quali sono casi di rientri e sul totale circa il 35% di rientro dalla Sardegna.
Fortunatamente però la capacità di controllo e mappatura è ben più alta oggi di quanto era a febbraio e marzo e la speranza è che si riesca a "bloccare subito la catena di trasmissione", prima di trovarci ad affrontare la prova più difficile: la riapertura delle scuole il prossimo 14 settembre. E anche su questo fronte D'Amato mette le mani avanti, spiegando ai cittadini non escludendo una nuova chiusura degli istituti, spiegando che non sarà un anno scolastico normale e che genitori, insegnanti e studenti dovranno abituarsi a una "scuola a fisarmonica", dove didattica in presenza e a distanza, aperture e chiusure inevitabilmente si alterneranno.
"Appena si verificheranno casi di positività i plessi verranno chiusi, scatterà la quarantena, si attiverà la didattica a distanza e nel frattempo gli istituti andranno sanificati. – spiega D'Amato- Dopo un nuovo modello di sanità a fisarmonica, dobbiamo pensare anche a una scuola a fisarmonica: saremo pronti cioè, con l’ausilio pratico delle Uscar (Unità speciali di continuità assistenziale regionale a fare tamponi, a intervenire in modo mirato e tempestivo per circoscrivere eventuali cluster". E sulla possibilità di indossare le mascherine anche a scuola l'assessore ribadisce che la Regione Lazio si atterrà alle linee guida nazionale attendendo indicazioni, mentre la speranza è che gli screening sul personale scolastico e su un campione di studenti aiuti a diminuire la possibilità del contagio.