D’Amato: “Metà dei 15mila braccianti indiani irregolare e ha paura, difficile il tracciamento”
L'assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D'Amato torna a parlare dell'aumento dei contagi e dei focolai nella zona pontina, dove a essere colpita in particolare modo è la comunità dei braccianti sikh di origine indiana che qui mandano avanti da anni l'agricoltura, sottoposti a condizioni di vita difficili e al fenomeno del caporalato. Se al momento non è stato registrato nessun caso di variante indiana, D'Amato sottolinea come il tracciamento è difficile "perché dei circa 15.0000 sikh presenti sul territorio del pontino, la metà è regolare ma l'altra metà no e ha paura. Ma è una paura immotivata. Non abbiamo intenzione di far nulla, il nostro obiettivo è quello di arginare il contagio da Covid".
"Non è escluso Sabaudia e Borgo Hermada zona rossa"
Nell'intervista rilasciata al Corriere della Sera l'assessore spiega come, dopo la scelta di far diventare Bella Farnia nel territorio di Sabaudia zona rossa, continuerà lo screening a tappeto a Borgo Hermada a Terracina, una delle frazioni dove più alta è la concentrazione di braccianti indiani. "Finora dai test effettuati sui sikh nel pontino non è emerso nessun caso di variante, ma non mi meraviglierei se emergesse", ha sottolineato D'Amato. Anche se finora la diffusione del virus sembra dovuta soprattutto alle condizioni di vita dei braccianti. A seconda dei risultati dello screening potrebbe diventare zona rossa tutto il comune di Sabaudia e Borgo Hermada.
Il caso dei voli dall'India
La settimana scorsa il caso dei voli dall'India – dove la pandemia sta registrando continui picchi di diffusione – all'aeroporto di Fiumicino, anche dopo la chiusura dello spazio aereo decretato dal governo. Preoccupante il risultato dello screening sui passeggeri, con un tasso di positività di poco meno del 10%.