D’Amato: “Entriamo in una fase di convivenza con il virus, niente tamponi per positivi vaccinati”
"Dobbiamo semplificare la vita a chi ha fatto la terza dose, questo è la richiesta che facciamo al Governo. Prendendo a modello quello che avviene ad esempio negli Usa dove nei soggetti che hanno completato il ciclo vaccinale e sono asintomatici anche in caso di positività dopo 5 giorni escono dalla quarantena senza tampone e senza avere ulteriori restrizioni. Dobbiamo andare verso una semplificazione di tutti i percorsi amministrativi e burocratici perché ci avviciniamo al periodo in cui entrerà in vigore l'obbligo per i 50enni, ci sono le norme che riguardano il super green pass. Dobbiamo essere più elastici nei confronti di chi ha completato le vaccinazioni". A dichiaralo è l'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato, ospite di Adnkronos Live. D'Amato ha ribadito un concetto già espresso in altre occasioni: ossia quello di semplificare le procedure per chi abbia completato il ciclo vaccinale.
D'altra parte, sottolinea D'Amato, negli ultimi giorni ci sono segnali di rallentamento "che devono essere consolidati nelle prossime settimane", e stanno aumentando le persone che decidono di sottoporsi a vaccinazione. L'assessore ha poi dichiarato che in settimana ci sarà un incontro con il ministro della Salute Roberto Speranza dove si discuterà di un documento inviato dalle Regioni al Governo proprio riguardo la semplificazione delle procedure per chi è vaccinato con tre dosi. "Al momento da parte del governo non c'è ancora nessuna risposta – ha però commentato D'Amato – non è un bel segnale perché le Regioni che sono il vero argine e che sono al fronte nella battaglia del Covid hanno a che fare con queste procedure, se l'insieme delle Regioni italiane pone con forza questo tema all'attenzione è perché è un elemento importane nella vita dei cittadini. Faccio un appello per la semplificazione, entro la metà di febbraio completeremo la gran parte di chi ha fatto le seconde dosi con la dose booster, per cui nel Lazio arriveremo a 4 milioni di dosi di richiamo entro il 15 febbraio. Entriamo in una fase diversa, di convivenza con il virus e dobbiamo semplificare anche i meccanismi che regolano questa convivenza".