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Covid 19

D’Amato: “Cinque giorni di isolamento e niente tampone per positivi asintomatici con terza dose”

L’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato propone di fare come negli Stati Uniti: allentare misure e semplificare le procedure per chi è vaccinato con la terza dose. Anche se positivo.
A cura di Natascia Grbic
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Semplificazione e allentamento delle misure anti-covid per chi è vaccinato con terza dose. Questo chiede l'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato al Governo. In un'intervista rilasciata a la Repubblica ha dichiarato: "Guardiamo in faccia la realtà. Il virus continuerà ad accompagnarci per molti anni. Se vogliamo che il virus diventi endemico dobbiamo mandare questo tipo di messaggi. Ora davvero bisogna aprire la fase della convivenza. La politica deve dare un segnale in questo senso". Per D'Amato bisogna fare "come negli Stati Uniti, 5 giorni di isolamento per chi è positivo asintomatico e ha fatto tre dosi di vaccino, senza obbligo di tampone e di certificato di fine quarantena". Mentre, chi è ricoverato in ospedale ma ha la terza dose, se asintomatico può essere gestito in un reparto non covid. "Per come la vedo un positivo asintomatico con terza dose, ricoverato, dopo cinque giorni può essere gestito tranquillamente nel non-Covid. E lo stesso deve valere nelle scuole, le nuove regole sono troppo complesse. Semplificazione".

Alessio D'Amato ha anche parlato della corsa ai tamponi da parte della popolazione. Sono migliaia i test, molecolari e antigenici, che vengono fatti giornalmente dalle persone. Molti di loro non sono prescritti dal medico o dalla Asl, ma sono controlli di routine per verificare, data la maggiore contagiosità di Omicron, se si è contratto o meno il coronavirus. Una vera e propria corsa ai tamponi che l'assessore non ritiene particolarmente positiva. "I tamponi devono servire per il tracciamento e per la sintomatologia. Questa corsa al tampone da parte di tutti è eccessiva e anche inutile. Le persone stanno entrando in un trip, ricorrendo ai test in continuazione. Non convivi con il virus se fai un tampone ogni 48 ore". E ha ribadito due concetti, già espressi altre volte: obbligo vaccinale e restrizioni maggiori per non si vaccina dato che le loro decisioni "hanno ricadute sulla comunità".

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