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Dal caos della Roma-Lido agli Usa, Lennard è l’unico studente del Lazio ammesso ad Harvard

Volerà Oltreoceano Lennard Pische, studente 18enne di Ostia, unico nel Lazio ammesso quest’anno all’Università di Harvard. La sua storia e i suoi progetti per il futuro.
A cura di Alessia Rabbai
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Diciotto anni di Ostia, Lennard Pische è l'unico studente del Lazio tra i sette coetanei italiani ammessi quest'anno a frequentare Harvard. Madre tedesca e padre italiano, c'era anche lui sui treni della Roma-Lido, studente pendolare tra la Capitale e il litorale e durante gli anni del liceo al Vittoria Colonna nel centro storico di Roma, ha dovuto far fronte ai numerosi disagi della linea ferroviaria, l'ultimo proprio venerdì scorso.

Intervistato dalla Repubblica ha raccontato la sua esperienza, come si sente pensando di dover andare a studiare Oltreoceano in una delle più prestigiose università del mondo, passando dallo spostarsi con i treni per chilometri per raggiungere la scuola a soggiornare in dormitori di lusso a pochi passi dal campus.

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Il sogno nel cassetto di Lennard è sempre stato quello di frequentare l'università negli Stati Uniti e in particolare proprio riuscire ad entrare ad Harvard. Ha scelto l'indirizzo Government, in cui nel piano di studi sono comprese anche nozioni di filosofia politica e di relazioni internazionali. "Il mio percorso è cominciato informandomi sui requisiti necessari per accedere, tra i quali avere una media alta e conoscere molto bene la lingua inglese, così mi sono messo sotto". Lennard ha spiegato che la sua è una famiglia semplice, che lui stesso ha dovuto fare dei lavoretti durante gli studi per mettere dei soldi da parte e contribuire alle spese dei genitori per la sua formazione.

"Ho studiato tanto e sono andato un anno fuori dall'Italia per ottenere la certificazione di lingua C2 utile per la selezione – ha detto – Ad aiutarmi è stato anche leggere le biografie dei politici americani e guardare i film su Netflix". E ha spiegato qual è il suo obiettivo al termine degli studi americani: "Voglio diventare un diplomatico o lavorare in organizzazioni internazionali. Ci tengo molto: ci sono situazioni nel mondo che vanno cambiate".

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