Dai blocchi stradali sul Raccordo alla non violenza: parlano gli attivisti per il clima
Hanno bloccato ancora una volta il traffico del Grande Raccordo Anulare, attirando le ire degli automobilisti e creando disagio alla circolazione stradale. Se il primo non è uno degli obiettivi che si erano prefissati, lo è sicuramente il secondo: gli attivisti di Ultima Generazione, fermando il traffico, vogliono proprio quello, creare disagio al fine di porre un problema. Quello dei cambiamenti climatici, causati (anche) dal troppo inquinamento. Per questo bloccare il Raccordo è importante, così come lo è creare, in modo sempre non violento, disagio. Negli ultimi giorni abbiamo assistito a scene anche piuttosto disturbanti: alcuni automobilisti inferociti hanno aggredito fisicamente i manifestanti, una ragazza è stata presa per i capelli e un uomo alla guida di un Suv ha tentato ripetutamente di investirla. Scene che non hanno fatto scomporre gli attivisti di Ultima Generazione, rimasti ai loro posti fino a che la polizia (e anche qualche automobilista) non li ha portati via di peso.
Fanpage.it ha intervistato gli attivisti di Ultima Generazione, un gruppo nato dall'esperienza del network internazionale di Extinction Rebellion, per capire le ragioni alla base delle loro azioni. "Sono piuttosto spaventata dalla possibilità che ci sia un futuro invivibile per me e le prossime generazioni – spiega Björk – un futuro senza cibo e acqua significa violenza. Ci saranno altre guerre, altre migrazioni. È incredibile che i governi non stiano facendo nulla e continuino a investire nel fossile, sapendo che c'è un'emergenza. Lo dicono gli scienziati e lo stiamo vedendo con i nostri occhi. A me fa impressione che non siano spaventati e pensino solo al profitto e non alla vita delle persone".
Tutte le azioni di Ultima Generazione – elemento comune a tutte le recenti mobilitazioni per il clima – sono radicalmente non violente. Gli attivisti non solo non compiono atti che possano ledere persone e oggetti, ma nemmeno rispondono se vengono aggrediti. Lo dimostra il video della ragazza immobile mentre il Suv cerca di investirla sul Raccordo. "Infrangiamo determinate leggi per portare alla luce un problema più grande – spiega Davide – e lo facciamo sempre in maniera non violenta. Crediamo in questa disciplina e pensiamo che sia il modo più diretto per parlare alle persone, includerle e portare a un cambiamento". Di diverso avviso alcuni degli automobilisti fermati durante questi blocchi. C'è chi insulta i ragazzi e chi dice loro esplicitamente che questo tipo di azioni sono il modo migliore per allontanare la gente. "Comprendiamo il disagio delle persone – continua Bjork – Non reagiamo mai con violenza ma cerchiamo di ascoltarle. Capiamo il loro disagio, ma devono sapere che queste azioni le facciamo anche per loro. Pure se a volte hanno reazioni violente non ce la prendiamo. Abbiamo inoltre molto rispetto per le forze dell'ordine, e accettiamo tutte le conseguenze che verranno".