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Da Elio Germano a Matteo Garrone, la lettera di protesta degli artisti sulla destra al Teatro di Roma

Artisti e le artiste romane hanno firmato una lettera alla quale con il passare dei giorni si aggiungeranno altri nomi, per protestare contro la nomina di Luca De Fusco a direttore del teatro di Roma. Oggi la manifestazione davanti al teatro Argentina.
A cura di Alessia Rabbai
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Artisti e artiste romane hanno scritto una lettera pubblica dopo l'occupazione del Teatro Romano da parte della destra, annunciando che appoggeranno il Comune di Roma. Sabato 20 gennaio il presidente del Consiglio d’amministrazione della Fondazione Teatro di Roma Francesco Siciliano ha infatti convocato una conferenza stampa durante la quale ha annunciato una spaccatura sulla nomina del direttore generale. Oggi pomeriggio alle ore 16 ci sarà un presidio di fronte al Teatro Argentina dal titolo ‘Il Teatro di Roma è di tutti/e'. Ad annunciarlo su Facebook l'ex assessore alla Cultura del III Municipio Christian Raimo.

"Questa lettera è stata pubblicata nell’urgenza degli eventi e proprio perché vogliamo che tutte e tutti le artiste e gli artisti siano pienamente coinvolti". A firmare la lettera finora sono Fabrizio Arcuri, la Compagnia Timpano/Frosini Bluemotion, Sylvia De Fanti, Valerio Vigliar, Giorgina Pi, Matteo Garrone, Elio Germano, Lino Guanciale, Fanny e Alexander, Marco Cavalcoli, Chiara Lagani, Luigi De Angelis, Marco Molduzzi, lacasadargilla, Lisa Ferlazzo Natoli, Alessandro Ferroni, Maddalena Parise, Alice Palazzi, Roberto Latini, Lorenzo Letizia, Vinicio Marchioni, Stefano Ricci, Fabrizio Sinisi". Nei prossimi giorni la lista si allungherà.

"Apprendiamo con sgomento che i membri espressi da Regione e Ministero, nella figura del vicepresidente del CdA, hanno annunciato a “Il Messaggero” la nomina di Luca De Fusco. La questione cruciale – scrivono gli artisti e le artiste nella lettera – è che per il Teatro di Roma sia stata presa questa decisione senza che fosse presente la rappresentanza della città di Roma nelle figure del presidente e della consigliera Di Iorio, rappresentanti del Comune di Roma, socio di maggioranza del CdA nonché proprietario del Teatro Argentina, il Teatro Argentina, il Teatro India, il Teatro Torlonia. E del Teatro Valle che a quanto ci consta nei prossimi mesi avrebbe dovuto essere attribuito al Teatro di Roma".

Un'altra questione importante, sottolineano gli artisti, è che nella terna selezionata dalla Commissione, che poteva arrivare fino a 5 nomi, non c’è alcuna parità di genere, né figure giovani. "Riteniamo che questo modo di procedere rappresenti un grave colpo al rapporto di lealtà e al rispetto istituzionale che legano il teatro della capitale alla città, alle sue artiste e ai suoi artisti, al pubblico tutto e a chi ogni giorno si impegna per mandare avanti il Teatro stesso".

E concludono gli artisti. "Dopo due anni di commissariamento la nomina del direttore generale era fortemente attesa ed è decisiva per il rilancio del Teatro della nostra città. Come artiste e artisti auspicheremmo una nomina ampiamente condivisa di figura competente che possa guardare al bene del Teatro e allo sviluppo culturale della città di Roma in tutte le sue componenti. Una figura con una visione ampia ed inclusiva, che possa garantire solidità, pluralismo, una profonda conoscenza della macchina istituzionale, del contesto nazionale e internazionale e del diversificato e fecondo territorio romano".

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