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Da diritto di superficie a casa di proprietà, come cambia la vita dei romani: intervista all’assessore Veloccia

Una delibera recentemente approvata dall’Assemblea Capitolina consente ai cittadini residenti in 17 piani di zona di Roma(circa 60mila famiglie) di trasformare il diritto di superficie in diritto di proprietà. La spiega a Fanpage.it l’assessore all’Urbanistica, Maurizio Veloccia.
A cura di Enrico Tata
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La mappa dei 118 Piani di Zona che ci sono a Roma
La mappa dei 118 Piani di Zona che ci sono a Roma

A Roma esistono 118 piani di zona, i cosiddetti PEEP, piani per l'edilizia economica e popolare, realizzati con la legge 167 del 1962. Queste aree erano riservate alla costruzione di case popolari in diritto di superficie: al termine di una convenzione di 99 anni la casa torna in possesso di Roma Capitale. Una delibera recentemente approvata dall'Assemblea Capitolina consente ai cittadini residenti in 17 piani di zona (circa 60mila famiglie) di trasformare il diritto di superficie in diritto di proprietà. In altre parole, i romani diventeranno finalmente proprietari della loro casa. Per altri 14 piani di zona è stata già concessa in passato questa possibilità.

i 14 Piani di Zona in cui è già possibile la trasformazione
i 14 Piani di Zona in cui è già possibile la trasformazione

"I romani possono finalmente vedere trasformato il diritto di superficie in diritto di proprietà, cioè in sostanza possono diventare proprietari dell'appartamento in cui vivono. Un impegno che ci eravamo assunti a inizio mandato e che è molto importante, perché evita il rischio di dover restituire l'alloggio al Comune al termine della convenzione. Vogliamo proseguire in questo percorso di trasformazione, ma per estenderlo ad altri piani di zona c'è una questione di carattere amministrativo e in molte zone ci sono ancora espropri, vertenze e ricorsi. Noi abbiamo esaminato i 118 piani di zona e ne abbiamo selezionati per ora 17 in cui era possibile operare questa trasformazione, ma è un lavoro in itinere", ha spiegato ai microfoni di Fanpage.it l'assessore all'Urbanistica, Maurizio Veloccia.

I 17 piani di zona inclusi nella nuova delibera
I 17 piani di zona inclusi nella nuova delibera

Queste trasformazioni, risolvono, in alcuni casi, il vincolo del ‘prezzo massimo consentito'. In pratica, per poter vendere la propria abitazione a prezzo di mercato, i cittadini dei piani di zona dovevano procedere alla cosiddetta ‘affrancazione'. "Con la trasformazione, i cittadini diventano direttamente proprietari e, con un'altra delibera che abbiamo fatto nel 2021, i proprietari da più di 20 anni possono, senza affrancare, vendere direttamente a prezzo di mercato. La trasformazione offre un'opzione in più, quindi, e in alcuni casi permette di superare il tema dell'affrancazione", ha spiegato Veloccia.

L'Assemblea Capitolina ha approvato anche una seconda delibera, che riguarda i criteri di calcolo per la definizione del valore venale delle aree dei piani di zona. In altre parole, quanto dovranno pagare i cittadini per la trasformazione. Questi valori permetteranno di determinare anche il prezzo dell'indennità di affrancazione per la rimozione dei vincoli del prezzo massimo di cessione. "Questo aggiornamento doveva essere fatto nel 2018 e non è stato fatto. Stiamo recuperando, abbiamo 118 piani e per 116 piani ci sono delle riduzioni molto significative, in alcuni casi anche del 50 per cento rispetto al 2016. Significa vantaggi di diverse migliaia di euro per la maggior parte dei cittadini, che dovranno versare la metà, o un terzo in altri casi, in meno rispetto a quello che versavano prima", ha spiegato l'assessore all'Urbanistica.

I criteri per la determinazione del prezzo, ha dichiarato Veloccia, saranno gli stessi per tutte le zone, ma saranno applicati parametri differenti: "In funzione dell'area più o meno pregiata cambia il valore che risulta dall'applicazione dei criteri. Il Parlametno, tuttavia, ha eliminato il tetto al costo: fino al 2022, per un anno, per ogni affrancazione e trasformazione non si poteva pagare più di 5mila o 10mila euro a seconda del taglio delle case. Purtroppo questo tetto è stato rimosso e in alcuni casi i cittadini avranno dei costi superiori, ma questo non è un tema che compete purtroppo all'amministrazione comunale".

Come dovranno fare i cittadini per fare richiesta di trasformazione in diritto di proprietà? "Anche questa è stata una rivoluzione. Fino a un anno fa i cittadini dovevano inviare una pec al comune e attendevano anni per una risposta. Gli uffici inviavano il risultato del calcolo e poi un bollettino postale per il pagamento. Oggi abbiamo informatizzato tutto, c'è un unico portale dove il cittadino può accedere tramite Spid o Cie e inviare la richiesta al comune in formato telematico, oppure può affidarsi a un tecnico per fare il calcolo, pagare direttamente e poi essere chiamato in comune per la firma notarile dell'atto di trasformazione in diritto di prprietà. Abbiamo abbattuto tempi di attesa di circa un anno e mezzo a circa 15 giorni".

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