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Scuola, Claudia Pratelli: “Dialogo con gli studenti che protestano e occupano le scuole”

Ospite degli studi di Fanpage.it l’assessora di Roma Capitale a Scuola, Lavoro, Formazione Claudia Pratelli. Un’occasione per presentare i primi provvedimenti della giunta Gualtieri in materia di scuola.
A cura di Valerio Renzi
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Claudia Pratelli è l'assessora a Scuola, Lavoro e Formazione della giunta di Roberto Gualtieri. Quarantuno anni appena compiuti, eletta nella lista di Roma Futura, è arrivata alla politica istituzionale dopo una lunga esperienza di attivismo nei movimenti studenteschi e poi in Cgil. Già assessora alla Scuola in III Municipio, oggi a lei è andato uno degli assessorati considerati più difficili e tecnici, ma la diretta interessata non ha nessuna intenzione di rinunciare alla politica con la maiuscola limitandosi ad amministrare l'ordinario. "Ora la priorità è rimettere in sesto una macchina amministrativa ancora piena di problemi e in sofferenza, ma da subito dobbiamo dare segnali di cambiamento.  Fare politica non è fare l'amministratore di condominio. Altrimenti che senso ha dirsi di sinistra?".

Siete reduci dall'approvazione del Bilancio. Quali le novità più importanti per quanto riguarda le sue deleghe?

Sono molto soddisfatta. Lanciamo un segnale che è più che un segnale è una piccola rivoluzione. Riduciamo le rette degli asili nidi per ogni fascia di reddito, e per le famiglie con meno di 5.000 euro di Isee è totalmente gratuito. Non solo: grazie alla combinazione con il bonus statale di fatto chiunque ha un reddito al di sotto dei 25.000 euro annui potrà accedere gratuitamente al servizio.

Per studenti e famiglie quali altri provvedimenti?

Per ciascun municipio fino a due nidi in più che osserveranno un orario allungato fino alle 17.00 e fino a due nidi in più che osserveranno un orario allungato dalle 7.00 alle 18.00. Anche in questo caso è un intervento che favorisce l'accessibilità e che risponde ai tempi di vita e di lavoro delle famiglie, in una società che cambia. Ci sono importanti poi importante risorse a favore dei municipi per la cura del verde e degli spazi esterni di nidi e scuole dell'infanzia, una cura che serve a mettere in sicurezza i giardini ma anche per rendere davvero possibile la sperimentazione dell'educazione outdoor, per fare in modo che non siano soltanto uno slogan, una bella formula.

Passiamo ora ai più grandicelli, viste le sue deleghe. La pandemia ha evidenziato un preoccupante aumento dell'abbandono scolastico. Nei limiti delle competenze comunali quali azioni metterete in campo?

In questi anni, tra la grande crisi economica prima e ora la pandemia, abbiamo visto aumentare le diduguaglianze e i livelli di povertà, anche educativa. Per questo scegliamo di investire risorse per tenere le scuole aperte il pomeriggio, e diamo un importante segnale di attenzione alla formazione professionale che spesso rappresenta l'ultimo argine prima della dispersione, prima dell'abbandono scolastico. I centri di formazione professionale non devono essere istituti di serie b, se opportunamente sostenuti possono diventare centri di eccellenza dove si coltivano capacità, aspirazioni, eccellenze.

È stata forse l'unica figura istituzionale a voler incontrare studentesse e studenti che hanno occupato i loro istituti e si sono mobilitati in queste settimane. Che vi siete detti in Campidoglio?

Ci siamo confrontati per quasi tre ore con tutti i rappresentanti delle scuole in mobilitazione. Ci hanno posto una grande quantità di questioni. La prima riguarda quanto la pandemia abbia fratturato i meccanismi di socialità, quello pezzo di vita che si svolge soprattutto per gli adolescenti dentro le scuole nel rapporto e nell'apprendimento tra pari, che è importante quanto i percorsi di apprendimento didattici. Alcuni ragazzi del primo anno ci hanno raccontato di aver incontrato e conosciuto i loro compagni di scuola solo durante l'occupazione.

Eppure gli studenti che si stanno mobilitando non trovano molti interlocutori disposti ad ascoltarli…  

Sono loro la coscienza critica della nostra società. Ci hanno giustamente messo sul tavolo del dibattito tutte le cose annunciate e non fatte in questi due anni per la scuola, penso al bisogno di spazi nelle scuole, che vuol dire interventi di edilizia ma anche più personale. Ho incontrato poi una grandissima lucidità nell'affrontare la questione della salute mentale e del benessere psichico, una questione che abbiamo spesso ritenuto a torto "prepolitica", ovvero al di fuori di quello che ci compete come società, relegandolo alla sfera individuale.

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