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Covid 19

Covid, con le varianti tutto da rifare: “Contagi in aumento, siamo ai numeri di due mesi fa”

Nel Lazio i contagi ricominciano ad aumentare in maniera significativa anche nella Regione Lazio, facendo tornare i numeri ai livelli di due mesi fa. Colpa della diffusioni delle varianti del Covid. L’appello dell’assessore Alessio D’Amato: “Lo scenario è previsto in netto peggioramento, bisogna mantenere altissimo il livello di guardia”.
A cura di Redazione Roma
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Nonostante gli sforzi, le chiusure e i sacrifici, i contagi sono in aumento e per vedere gli effetti della campagna vaccinale ci vorrà ancora tempo. Roma e il Lazio tornano ai numeri di due mesi fa, e la pressione sui reparti di terapia intensiva si fa preoccupante. Colpa delle varianti del Covid, più contagiose e pericolose, che hanno contribuito anche ad abbassare l'età media dei pazienti in condizioni più gravi che sono costretti all'ospedalizzazione. Il Lazio corre verso la zona arancione e non è detto che vengano prese nei prossimi giorni misure più drastiche per evitare l'ingresso in zona rossa.

Alessio D'Amato: "Lo scenario previsto è in netto peggioramento"

A lanciare l'allarme è l'assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D'Amato: “I dati del contagio sono in aumento e raggiungono i livelli di due mesi fa, con un trend di crescita rispetto alle due settimane precedenti. Lo scenario è previsto in netto peggioramento, bisogna mantenere altissimo il livello di guardia. Non è possibile concedersi nessuna distrazione, il virus con le sue varianti sta riprendendo vigore, la priorità è quella di interrompere ora la catena di trasmissione”.

Regione Lazio: contagi in aumento, atteso ingresso zona arancione

Ancora non è ufficiale ma da lunedì 15 marzo il Lazio con tutta probabilità tornerà in zona arancione, che prevede maggior rigore su chiusure (in particolare il divieto di consumare al tavolino in bar e ristoranti durante tutto l'arco della giornata) e spostamenti. Questo dovrebbe essere l'esito atteso dal monitoraggio degli indici su nuovi casi, pressione sui reparti ospedalieri e trasmissione del virus previsto per domani. L'indice Rt è atteso infatti superiore a quota 1, mentre le terapie intensive sono vicine alla soglia critica del 30% di posti occupati.

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