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Covid, Alessio D’Amato: “Nel Lazio posti di terapia intensiva sotto la soglia di allerta, RT a 1,3”

L’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato ha manifestato oggi un causo ottimismo sull’andamento del contagio e sulla possibilità che il Lazio rimanga zona gialla anche nelle prossime settimane: “Il valore RT è 1,3, notiamo delle lievi flessioni nella curva, ma non bisogna abbassare la guardia. Il tasso di occupazione dei posti letto totali di terapia intensiva è al di sotto della soglia di allerta”
A cura di Redazione Roma
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Alessio D'Amato (La Presse)
Alessio D'Amato (La Presse)
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Nel presentare il bollettino di oggi con i nuovi casi registrati a Roma e nel Lazio, l'assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D'Amato ha sottolinea alcuni elementi positivi nonostante la crescita dei casi sia importante e costante, anche se vengono notate delle "lievi flessioni nella curva", che fanno ben sperare per i prossimi giorni.

Il Lazio attualmente è zona gialla, ovvero fa parte di quel gruppo di regioni dove le restrizioni stabilite dall'ultimo DPCM sono minori, e la speranza è che vi rimanga anche nelle prossime settimane. In questo senso D'Amato ha presentato due indicatori che fanno ben sperare: il tasso di occupazione dei posti in terapia intensiva, e l'indice RT, se continua a essere superiore a 1 considerato il livello di guardia, è in flessione e di molto inferiore ai livelli delle regioni dove il contagio appare ormai fuori controllo.

"Il valore RT è 1,3. Siamo in una situazione di plateau anche se notiamo delle lievi flessioni nella curva, ma non bisogna abbassare la guardia. Il tasso di occupazione dei posti letto totali di terapia intensiva è al di sotto della soglia di allerta e il tasso di incidenza per 100 mila abitanti nell’ultima settimana è pari a 232", ha spiegato D'Amato. "Ma non bisogna abbassare la guardia", ammonisce infine l'assessore.

Le terapie intensive per ora ci sono, ma la pressione sul sistema sanitario continua a salire e per questo è assolutamente necessario piegare la curva, nonostante il Lazio abbia previsto l'aumento dei posti di ricovero e dei posti in terapia intensiva. Lo scenario previsto fino a questo momento prevede che l'apice della curva sarà raggiunto a fine novembre, come spiegato da Nicola Zingaretti nel corso di una conferenza stampa nei giorni scorsi, poi il rischio è non riuscire più a stare un passo avanti al virus.

"O le misure messe in campo producono degli effetti, oppure questi scenari non saranno sufficienti per noi e per tutto il Paese. Per il momento abbiamo valutato una situazione di ascesa della curva fino alla fine di novembre – ha spiegato Zingaretti – Se non si ferma curva del virus il sistema italiano va in tilt il se non si dovesse fermare la curva ci sarebbe un problema molto serio di ospitalità e di contenimento del sistema sanitario. Ci auguriamo e lavoriamo affinché le misure facciano rallentare la curva".

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