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“Covid-19 trojan del Nwo”: cosa vogliono dire gli striscioni No Vax appesi nella notte a Roma

Le forze dell’ordine hanno rimosso questa mattina degli striscioni appesi a Corso Francia della galassia No Vax. “Covid-19 trojan del Nwo”, il testo che si leggeva, che rimanda alle numerose teorie del complotto che circolano nella galassia negazionista che anima anche le piazze No Green Pass di queste settimane.
A cura di Redazione Roma
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"Covid-19 Trojan del NWO". Questo è il messaggio che apparso nella notte su tre striscioni verticali calati dal ponte di Corso Francia a Roma Nord. Il messaggio, affisso evidentemente da qualche gruppo complottista e No Vax, si può tradurre così: il Covid-19 è il cavallo di Troia del Nuovo Ordine Mondiale. I trojan sono infatti un particolare tipo di virus informatico che, contenuto in un programma all'apparenza innocuo, si attiva quando l'utente installa o esegue il programma ignaro di aver così infettato il proprio apparecchio informatico. Allo stesso modo il Covid-19 sarebbe il vettore grazie al quale una fantomatica cricca di potenti (denominata a volte Deep State, "Stato profondo") starebbe raggiungendo l'obiettivo di instaurare un Nuovo Ordine Mondiale. Notati da una pattuglia di polizia del commissariato di Villa Glori che li hanno immediatamente rimossi.

Canale Telegram "Basta Dittatura": perquisizioni contro No Vax

Un linguaggio tipico delle tante teorie del complotto diffuse anche nelle chat Telegram No Vax, come quella "Basta Dittatura", il canale chiuso dalle autorità lo scorso 28 settembre. Proprio ieri le indagini hanno portato a diciassette perquisizioni in tutta Italia, ai danni delle persone che hanno postato messaggi intrisi di minacce e violenza, in cui si parlava di attentati, gambizzazioni, impiccagioni ai danni di importanti personalità istituzionali, uomini politici, medici e scienziati, "colpevoli" di aver costituito quella che viene chiamata "dittatura sanitaria" dai negazionisti o i riduzionisti del Covid-19. L'ipotesi di reato è quella di "istigazione a delinquere con l'aggravante del ricorso a strumenti telematici" e di" istigazione a disobbedire le leggi". A indagare è l'antiterrorismo della Procura di Torino, che ha incaricato delle indagini operative la Digos e la Polizia Postale.

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