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Costringeva ragazzine minorenni a prostituirsi: 46enne condannato a quattro anni e mezzo di carcere

I. F., arrestato nel 2015 insieme ad altri due connazionali provenienti dalla Romania, è stato condannato a quattro anni e mezzo di carcere. Costringeva le ragazze a prostituirsi nel centro di Viterbo.
A cura di Natascia Grbic
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L'arrestato, I. F.
L'arrestato, I. F.

È stato condannato a quattro anni e mezzo di reclusione I. F., un uomo di quarantasei anni originario della Romania accusato di aver gestito un giro di prostituzione minorile nel centro storico di Viterbo. Il 46enne è stato assolto dall'accusa di associazione a delinquere perché il fatto non sussiste, mentre per gli altri capi d'imputazione sono state riconosciute le attenuanti generiche, il vincolo della continuazione ed escluse le aggravanti. I. F., dal canto suo, continua a rigettare le accuse e dire che non c'entra nulla con quanto accaduto. Il giudice non gli ha creduto e lo ha condannato. Sono stati già condannati in via definitiva con il rito abbreviato anche i due complici del 46enne.

I. F., 46 anni, avrebbe gestito insieme ai due complici un giro di prostituzione di ragazze provenienti dalla Romania, molte delle quali minorenni. Le ragazze, arrivate in Italia credendo di andare a fare un altro lavoro, erano invece costrette a prostituirsi in un appartamento del centro di Viterbo. Era proprio I. F. ad accompagnarle, a stabilire il prezzo delle prestazioni, e a minacciarle nel caso ‘non si fossero sbrigate' per soddisfare tutti i clienti in attesa. "Se non ti sbrighi salgo su e meno te e lui": questo il tenore delle frasi rivolte alla giovani, terrorizzate dall'uomo. Il giro di affari avrebbe garantito loro circa 1500 euro al giorno: solo il 20% del ricavato andava alle ragazze

Le indagini dei carabinieri di Viterbo sono cominciate nel 2015, quando l'uomo e i suoi complici furono arrestati nell'ambito dell'operazione ‘Libertà‘. I. F. ha negato tutte le accuse, dicendo di non aver mai preso un centesimo e sostenendo di non conoscere i due coniugi. Ha dichiarato di aver avuto una relazione con una ragazza minorenne ma ha negato che la facesse prostituire. Spiegazioni che il giudice non ha ritenuto credibile, condannando l'uomo.

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