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Costringe la compagna a prostituirsi per comprare la droga: lei si ribella e lui la manda in ospedale

Un uomo di trentatré anni rischia di finire a processo con l’accusa di maltrattamenti in famiglia aggravati e induzione alla prostituzione e lesioni gravi nei confronti dell’ex compagna.
A cura di Natascia Grbic
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Sono state chiuse le indagini nei confronti di Marco S., un uomo di trentatré anni accusato di aver ripetutamente picchiato e minacciato la sua compagna, una 23enne in stato di fragilità psichica. Non solo: per comprarsi la droga, il 33enne l'avrebbe costretta a prostituirsi più volte. Come riportato da Il Messaggero, le violenze sono andate avanti a Roma da dicembre 2021 fino a gennaio 2023, quando la ragazza è riuscita a scappare dal suo aguzzino. L'uomo, ora, rischia di finire a processo con le accuse di maltrattamenti in famiglia aggravati e induzione alla prostituzione e lesioni gravi.

Sin dall'inizio della relazione, la ragazza è stata ripetutamente picchiata dal ragazzo, oltre a essere sottoposta a continue violenze psicologiche. In un'occasione era stata colpita alla testa con un cavatappi, presa a calci e pugni, e minacciata di morte. Il 33enne avrebbe poi provato a soffocarla, stringendole le mani intorno al collo. Era costretta a prostituirsi e aveva troppa paura di lui per rifiutarsi: le volte che lo ha fatto è stata picchiata così forte da farla finire in ospedale, dove è stata dimessa con ben quaranta giorni di prognosi.

Dopo l'ennesimo pestaggio, la ragazza ha chiamato la famiglia e chiesto aiuto. I genitori l'hanno soccorsa e sottratta al suo aguzzino, dopodiché sono andati a sporgere denuncia. Per lui, molto probabilmente, si apriranno le porte delle aule di tribunale e se condannato rischia una pena molto pesante date le accuse che gli sono state mosse.

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