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Costretta a prostituirsi e uccisa di botte, l’assistente sociale a processo per non averla aiutata

L’assistente sociale che avrebbe dovuto aiutare Gloria Pompili non avrebbe denunciato i maltrattamenti di cui sarebbe stata a conoscenza. “Fai una foto e mandamela” avrebbe risposto ad una vicina che ha segnalato come i suoi figli erano in una cesta appesa, mentre la madre era costretta a prostituirsi.
A cura di Alessia Rabbai
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Gloria Pompili (Facebook).

L'assistente sociale del Comune di Frosinone che avrebbe dovuto occuparsi della situazione famigliare di Gloria Pompili, costretta a prostituirsi e uccisa di botte, è finita a processo con l'accusa di omessa denuncia di incaricato di pubblico servizio e ieri si è presentata in aula. Secondo quanto riporta Il Messaggero l'educatrice, oggi settantaduenne, alla segnalazione di una vicina di casa della vittima, in cui spiegava che i bambini erano in una cesta appesa, avrebbe risposto "Fai una foto e portamela".

Per la Procura i servizi sociali non hanno aiutato Gloria

Il sospetto nei suoi confronti è che non abbia sporto denuncia per maltrattamenti, sottovalutando il drammatico stato di sofferenza e sfruttamento in cui era costretta a vivere la ventitreenne, fino a quando non è stata uccisa per essersi ribellata ai suoi aguzzini. L'assistente sociale, assistita dall'avvocato Pierpaolo Incitti, ha respinto le accuse a suo carico, dicendo di aver fatto il possibile per aiutare Gloria e i suoi bambini. Per l'omicidio di Gloria Pompili i giudici della Suprema Corte di Cassazione a maggio del 2021 hanno condannato in via definitiva la zia Loide Del Prete e il suo compagno Saad Mohamed Elesh Salem a scontare vent'anni di carcere per omicidio volontario aggravato.

Gloria Pompili uccisa a bastonate davanti ai figli

L'assistente sociale è finita a processo a seguito degli accertamenti svolti dalla Procura, che ha fatto partire un'inchiesta dopo la morte di Gloria e la sentenza di condanna, per verificare eventuali negligenze da parte dei servizi sociali che erano a conoscenza della sua situazione famigliare. La mamma di Gloria, con gli avvocati di parte civile Luigi Tozzi e Francesca Campagiorni, è convita che la figlia non sia stata aiutata e che con un intervento tempestivo si sarebbe potuta salvare. Gloria Pompili è stata uccisa a bastonate nella notte del 24 agosto del 2017 in una piazzola di sosta in territorio di Prossedi davanti ai suoi figli perché si è ribellata alla zia e al compagno che volevano farla prostituire.

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