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Cos’è successo davvero nella notte in cui tutta Europa ha atteso Roma per i risultati delle elezioni

Cosa è successo nella notte di domenica 9 giugno alla Fiera di Roma quando, a causa di un problema informatico, tutta Europa ha atteso per ore la comunicazione dei risultati ufficiosi delle elezioni europee da parte della Capitale.
A cura di Enrico Tata
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Alle 23 di domenica 9 giugno le elezioni europee si sono chiuse regolarmente anche a Roma. I presidenti di seggio, come da programma, hanno aperto le urne e hanno proceduto allo spoglio e alla registrazione dei risultati di lista. Sono stati compilati i verbali, i plichi sono stati chiusi per essere poi inviati alla Fiera di Roma dove, come previsto, 60 digitatori avrebbero dovuto inserire i dati delle preferenze. Ma il sistema informatico improvvisamente si è bloccato. Un problema che non ha riguardato in alcun modo la regolarità delle elezioni, come sottolineato più volte dal Campidoglio, quanto piuttosto la comunicazione dei risultati ufficiosi.

Cos'è successo nella notte di domenica, quando tutta Europa ha atteso Roma per la comunicazione dei risultati delle elezioni europee? A un certo punto il sistema informatico è andato in blocco, ha spiegato l'assessore al Personale, Andrea Catarci, nel corso dell'ultima riunione della Commissione Innovazione tecnologica, presieduta da Riccardo Corbucci.

All'una di notte il blocco del sistema informatico

Fino a quando si è presentato il problema, i circa 500 ‘digitatori' del Comune di Roma presenti nei seggi avevano già caricato i risultati di lista di 1068 sezioni all'interno del sistema. Alla chiusura dei seggi, alle 23, è stata svolta regolarmente la parte di caricamento dei dati di affluenza e, come detto, è cominciato anche il caricamento dei voti di lista. Intorno all'una di notte, i digitatori nei seggi hanno riscontrato il seguente problema: richiamando la pagina di una specifica sezione per inserire i dati del verbale, veniva visualizzata una pagina riguardante un'altra sezione.

Dopo aver tentato più volte il riavvio del programma, alle 3.30 è stata presa la decisione di trasferire tutta la documentazione alla Fiera di Roma e completare lì l'inserimento anche dei dati di lista. Con le automobili della polizia locale e i taxi, come avviene di consueto durante le elezioni, il materiale elettorale è stato portato all'interno dei padiglioni. Un'operazione da effettuare obbligatoriamente di notte, poiché di giorno le macchine dei vigili non sarebbero state disponibili.

Come anticipato, era già previsto l'inserimento delle preferenze in Fiera. Il problema tecnico è stato risolto ufficialmente alle ore 5.45. Dalle 7 di mattina i 60 digitatori presenti cominciano a lavorare e riprendono a inserire i dati di lista (operazione più lenta dato che in tutti i seggi erano presenti in totale 500 addetti contro i 60 della fiera di Roma), operazione che si conclude alle 15.45 di lunedì.

I ritardi nel conteggio delle preferenze

In seguito è cominciata la registrazione delle preferenze e sono state attivate altre 100 postazioni alla Fiera. In serata si è concluso anche l'inserimento delle preferenze. Tuttavia, 78 verbali sono risultati incongruenti (ad esempio c'erano più voti espressi che votanti o altre anomalie). Errori materiali che di solito vengono corretti direttamente ai seggi. Durante l'inserimento dei dati, il digitatore fa notare l'incongruenza al presidente di seggio, che deve ricontrollare tutto ed eventualmente effettuare nuovamente i conteggi. Un'operazione che, una volta mandati a casa i presidenti di seggio, era impossibile effettuare alla Fiera di Roma.

Il materiale elettorale, infatti, era già sigillato, perché l'inserimento dei dati avviene esclusivamente facendo affidamento ai verbali compilati dal presidente e dal segretario delle singole sezioni elettorali. Una volta sigillati i plichi, non è più possibile intervenire. È l'ufficio elettorale del tribunale che si occupa del riconteggio ufficiale dei voti.

Catarci: "Problemi tecnici non hanno riguardato in alcun modo l'elemento elettorale"

"I problemi non hanno riguardato in alcun modo né l'elemento elettorale né il fattore umano, ma sono stati esclusivamente di tipo tecnologico e di comunicazione ufficiosa dei risultati. C'è una commissione di inchiesta e darà entro dieci gironi i primi risultati ed entro trenta quelli definitivi. Dal punto di vista elettorale, alle 14, in perfetto orario, si è insediato l'ufficio elettorale del tribunale perché i plichi delle oltre 2.600 sezioni romane erano in perfetto ordine e per questo ci hanno fatto anche i complimenti. Ripeto, il problema tecnico non ha influito in alcun modo né sulla regolarità del voto né sui tempi di scrutinio. I dati mostrati dal ministero dell'Interno, infatti, sono sempre ufficiosi e mai ufficiali", ha spiegato l'assessore Catarci.

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