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Cos’è e perché si sta parlando di Porta d’Italia, la sesta provincia del Lazio

I paesi e le cittadine che farebbero parte di Porta d’Italia sono i seguenti: Civitavecchia, Tarquinia, Ladispoli, Montalto di Castro, Monte Romano, Santa Marinella, Tolfa, Allumiere, Fiumicino.
A cura di Enrico Tata
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Nove comuni del litorale a Nord di Roma potrebbero abbandonare la Città Metropolitana di Roma e la provincia di Viterbo e formare un nuovo soggetto politico-amministrativo: Porta d'Italia, che diventerebbe a tutti gli effetti la sesta provincia del Lazio.

I paesi e le cittadine che farebbero parte di Porta d'Italia sono i seguenti: Civitavecchia, Tarquinia, Ladispoli, Montalto di Castro, Monte Romano, Santa Marinella, Tolfa, Allumiere, Fiumicino. Si parla anche di Cerveteri e dei comuni che si affacciano sul lago di Bracciano.

I consigli comunali di Ladispoli, Santa Marinella, Fiumicino e Civitavecchia hanno già approvato l'istituzione della nuova provincia. Il prossimo passo sarà l'invio della proposta al Parlamento, che dovrà decidere in merito alla costituzione del nuovo ente. Il nome è dovuto, come facile intuire, alla presenza di diverse porte d'accesso al nostro Paese, come il porto di Civitavecchia e l'aeroporto internazionale Leonardo Da Vinci di Fiumicino.

Secondo il vice sindaco della Città metropolitana di Roma, Pierluigi Sanna, il progetto "è folle" e comunque i comuni di Anguillara, Bracciano, Trevignano, Canale Monterano, Manziana, Tolfa ed Allumiere "non aderiranno e il comune di Cerveteri ha sempre detto di no. Uscire dall’Area Metropolitana è assurdo. Non ci sono i requisiti e gli enti locali perderebbero un sacco di finanziamenti".

L'ultimo consiglio comunale che ha approvato la proposta è stato quello di Ladispoli. Il sindaco del comune costiero a Nord di Roma, Alessandro Grando, ha dichiarato: "La caratteristica più importante di questo progetto ambizioso è che non esiste un Comune dominante rispetto agli altri, come avviene comprensibilmente nella Città Metropolitana di Roma. All’interno di questo Ente il peso specifico dei nostri territori è inconsistente se messo a confronto con la Capitale e non siamo nella condizione di incidere in maniera significativa nelle scelte di pianificazione e nella distribuzione delle risorse. Con la nuova Provincia ci sarà quindi una diversa impostazione che garantirà autonomia, opportunità di crescita e pari dignità per ciascuno dei nove Comuni che ne faranno parte".

L'obiettivo di questo progetto, ha aggiunto il sindaco, "è quello di migliorare la qualità della vita dei cittadini, investendo le risorse in maniera capillare per migliorare i servizi ad essi destinati, potenziare le infrastrutture e sviluppare l’economia locale, con ricadute positive anche in ottica occupazionale. Con la nuova provincia Porta d’Italia questo sarà finalmente possibile".

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