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Cosa sta succedendo alla cartiera Reno de Medici, che ha appena licenziato tutti i 163 dipendenti

La Reno de Medici ha annunciato di voler chiudere lo stabilimento di Villa Santa Lucia, specializzato nella produzione di cartoncino riciclato.
A cura di Enrico Tata
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L'11 gennaio scorso la proprietà della cartiera Reno de Medici ha annunciato l'avvio dell'iter per la cessazione dell'attività del proprio stabilimento di Villa Santa Lucia, Cassino, provincia di Frosinone, specializzato nella produzione di cartoncino riciclato. È stato annunciato anche il licenziamento di tutti i 163 dipendenti in organico.

Alla base della decisione, si legge in un documento presentato dall'azienda in cui si ripercorre la vicenda, c'è un fermo giudiziario disposto dai pm di Cassino nell'ambito di un'indagine sulla regolarità dei fanghi di depurazione. Da luglio 2023 il fermo non è stato ancora revocato e questo stop forzato avrebbe compromesso il rapporto con i clienti, facendo perdere importanti quote di mercato e costringendo a spostare la produzione in altri stabilimenti.

Per i sindacati la situazione può essere ancora recuperata perché da luglio sono stati eseguiti i lavori di adeguamento richiesti dalle norme ambientali e al momento manca solo un'autorizzazione, quella per il riutilizzo dei fanghi primari. Un via libera che deve dare la Regione Lazio e senza quell'ok la produzione non può ripartire.

Questa mattina il consigliere regionale Daniele Maura (FdI) ha dichiarato ai lavoratori che "la Regione ha avviato l'iter per il rilascio dell'autorizzazione ambientale necessaria per superare l'ostacolo al processo produttivo".

Il tribunale di Cassino ha imposto lo smaltimento di tutti i fanghi, mentre l'azienda ritiene che una parte siano ‘materia prima – seconda', cioè materiale riciclabile che impiega nel suo ciclo produttivo. Adesso occorrerà valutare se quei fanghi debbano essere destinati allo smaltimento oppure possano essere riciclati per la produzione.

Ha ribattuto la consigliera regionale Sara Battisti, Pd: "Questa soluzione potrebbe non essere esaustiva. L'applicazione della norma da parte della Regione in relazione alla classificazione dei fanghi deriva dalla normativa nazionale: è necessario, dunque, intervenire in collaborazione con il governo centrale per una soluzione definitiva. È per questo che ritengo necessario avviare un'interlocuzione con il Ministero competente per una riflessione seria sulla normativa in tema ambientale, al fine di semplificarla salvaguardando il delicato equilibrio tra sviluppo e tutela ambientale".

Ha spiegato invece l'assessora all'Ambiente, alla Transizione energetica e allo Sport, Elena Palazzo: "Gli uffici della Direzione Ambiente della Regione Lazio ci assicurano che in tempi brevissimi, e addirittura molto prima di quelli previsti dalla legge (14 febbraio), sarà emessa la Variante necessaria alla prosecuzione delle attività dell'azienda, consentendole di recuperare fibra di cellulosa dai fanghi primari, ma nel pieno rispetto e di tutte le norme in materia di ambiente. Ribadisco la volontà di questa Amministrazione di tutelare i posti di lavoro e la prosecuzione dell'attività della Cartiera stessa. Vogliamo però che questo impianto, come tutte le altre industrie del Lazio, sia uno dei fiori all'occhiello per la nostra regione, sia sul piano della capacità produttiva sia per quel che riguarda l'ambiente".

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