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Cortei a Pisa e Firenze, Salvini: “Vergogna a chi diffama i poliziotti e li chiama manganellatori”

Salvini al comizio elettorale in Abruzzo torna a parlare degli scontri ai cortei a Firenze e Pisa: “Vergogna a chi diffama le nostre forze dell’ordine, che sono la tutela della nostra salute e della nostra democrazia”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Nel giorno in cui gli studenti tornano in piazza per protestare pacificamente a Firenze e Pisa, a una settimana dalle cariche della polizia al corteo pro Palestina, per le quali è intervenuto anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il vicepremier Matteo Salvini interviene per difendere le forze dell'ordine.

"Anche un poliziotto, come un maestro, una commessa, un barista, un ministro o un giornalista, può compiere un errore e chi sbaglia paga e magari poi non lo commette più, ma buttarla in politica, buttarla in caciara, come se poliziotti e carabinieri fossero dei manganellatori di professione… Vergogna a chi diffama le nostre forze dell'ordine, che sono la tutela della nostra salute e della nostra democrazia". Lo ha detto nel corso di un evento elettorale a Civita di Bagno (L'Aquila) per le regionali in Abruzzo, che si terranno domenica 10 marzo.

Il vicepremier e leader della Lega rha ribadito che "nonostante le polemiche degli ultimi giorni non ho dubbi: sono e sempre sarò, e con me la Lega, dalla parte delle forze dell'ordine. Senza se e senza ma. Sempre dalla parte di uomini e donne in divisa che rischiano la loro vita per difendere la nostra". Durante l'informativa in Aula sui fatti di Pisa e Firenze e sugli scontri con gli studenti, il ministro dell'Interno Piantedosi ha parlato di "sconfitta" per le istituzioni, ma ha anche invitato a non fare "processi sommari" contro le forze dell'ordine.

"I sondaggi dicono che il centrodestra vince in Abruzzo, siamo uniti, compatti, abbiamo governato bene, ma ocio, c'è la lezione della Sardegna", ha detto ancora Salvini, invitando gli elettori del centrodestra a non dare nulla per scontato. "Anche in Sardegna i sondaggi ci davano in vantaggio, il centrodestra ha preso il 6 per cento in più di voti ma poiché diversa gente non è andata a votare o perché c'è stato il voto disgiunto hanno vinto gli altri. Quindi occhio – ha aggiunto il vicepremier e leader della Lega – vi chiedo di essere custodi della vostra terra, non diamo niente per scontato. Di là c'è una combriccola in cui sono tutti insieme Conte, Renzi, Calenda, Toninelli, Schlein, un polpettone, un minestrone, non si sopportano ma pur di conquistare poltrone stanno insieme. Noi siamo in vantaggio ma non basta".

Al comizio Salvini tira fuori i temi più cari alla Lega, sicurezza e immigrazione: "Sì ad accogliere donne e bambini che scappano dalla guerra ma non possiamo riempire le città di spacciatori e stupratori, devono tornare a casa loro col primo aereo", ha detto sottolineando la diversità di opinioni tra centrodestra e sinistra.

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