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Corruzione e traffico di rifiuti: arrestati imprenditore e dirigente Ater, avrebbe ricevuto soldi

C’è anche un dirigente Ater tra i destinatari di misura di custodia cautelare nell’ambito di un’inchiesta sulla corruzione e il traffico illecito di rifiuti. Avrebbe ricevuto soldi per comprare una motocicletta.
A cura di Alessia Rabbai
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C'è anche un dirigente Ater tra gli indagati di un'inchiesta per corruzione e traffico illecito di rifiuti. Tra i responsabili dell'azienda territoriale per l'edilizia residenziale del comune di Roma, si trova ai domiciliari, perché come riporta Il Corriere della Sera fortemente indiziato di aver ricevuto soldi per l'acquisto di una motocicletta. A finire sotto alla lente d'ingrandimento della Procura della Repubblica di Latina è anche un imprenditore cinquantatreenne, anch'egli arrestato, ma finito in carcere. Le misure di custodia cautelare si inseriscono nell'ambito di un'inchiesta su oltre duemila tonnellate di rifiuti da parte Polizia di Stato, dalla quale è emerso come venivano sversati nelle fogne o interrati. Pratiche che consentivano a chi avrebbe dovuto occuparsi della gestione, di sbarazzarsene, risparmiando sullo smaltimento.

La precedente inchiesta sul traffico illecito di rifiuti

Le misure cautelari sono scattate stamattina, quando gli agenti hanno raggiunto l'abitazione dei due indagati, su disposizione del giudice delle indagini preliminari del Tribunale a seguito della richiesta avanzata dalla Procura. I resti contestati a vario titolo sono corruzione per l'esercizio della funzione, corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio ed attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti. Misure cautelari che sono arrivano dopo l'esito di una precedente indagine che risale al dicembre 2021 su un'associazione per delinquere dedita al traffico illecito di rifiuti, a delitti contro l'ambiente e alla truffa ai danni dello Stato.

Al termine di quel procedimento come riporta sempre Il Corriere il bilancio è stato di dieci persone sottoposte a misure cautelari, tra le quali appunto l'imprenditore cinquantatreenne, oggi è finito in carcere, del sequestro di suoi beni mobili ed immobili riferibili dal valore circa 3 milioni di euro e il sequestro preventivo di una società con sede a Roma e attiva nel campo dello smaltimento dei rifiuti. Gli inquirenti hanno inoltre accertato l'esistenza di un legame tra il cinquantatreenne in questione finito in carcere e il dirigente Ater ai domiciliari. In almeno due episodi quest'ultimo è infatti sospettato di aver ricevuto, 8mila euro in contanti e 23mila euro per comprare una motocicletta nuova.

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