Corruzione al ministero dell’Istruzione, pesanti accuse all’editore Federico Bianchi di Castelbianco

Editore dell'agenzia di stampa Dire, psicoterapeuta, Federico Bianchi di Castelbianco è indagato nell'ambito di un'inchiesta su alcuni presunti episodi di corruzione al ministero dell'Istruzione. L'imprenditore romano, già sottoposto agli arresti domiciliari, è stato raggiunto oggi da una nuova misura cautelare disposta dal gip di Roma nei suoi confronti e nei confronti di altre sei persone.
Le pesanti accuse all'editore Bianchi di Castelbianco
Secondo quanto emerso dalle indagini, Bianchi di Castelbianco avrebbe "corrisposto utilità" al capo dipartimento per le risorse umane del ministero dell'Istruzione e ad altri funzionari. Secondo gli agenti della Guardia di Finanza, l'imprenditore "sarebbe stato in grado di conoscere anticipatamente i contenuti dei bandi per il finanziamento di progetti scolastici apportandone le modifiche necessarie per favorire le sue società e avrebbe partecipato a riunioni strategiche presso il ministero dell'Istruzione per concordare la distribuzione dei finanziamenti destinati ad alcuni istituti scolastici".
Indagati tre dipendenti del Miur
In questo quadro due dipendenti dell'imprenditore romano avrebbero predisposto i bandi di gara in modo che potessero essere facilmente vinti da enti riconducibili allo stesso Federico Bianchi di Castelbianco. Insieme a loro sono indagati anche due dipendenti del Miur (uno dei quali sarebbe andato in pensione di recente), che lo avrebbero favorito a fronte di favori economici ricevuti in cambio. A carico di un terzo funzionario è stata invece applicata la misura della sospensione temporanea per un anno dall'esercizio del pubblico ufficio. Un imprenditore campano, finito anche lui agli arresti domiciliari, avrebbe emesso fatture per operazioni fittizie allo scopo di fornire una giustificazione plausibile all'uscita di denaro dalle casse della società di Bianchi di Castelbianco. In realtà quei soldi, spiegano gli investigatori, erano stati girati al capo dipartimento del Miur in cambio di favori sui bandi. Quest'ultimo avrebbe ricevuto avrebbe ricevuto 40mila euro per pagare l'affitto del suo appartamento e 15mila euro per alcuni lavori di ristrutturazione. Una funzionaria avrebbe invece ottenuto 69mila euro per il pagamento di una camera utilizzata dal fratello presso un bed&breakfast della Capitale. Al terzo dipendente sarebbe stato regalato un motorino e un computer dal valore complessivo di 5mila euro.