Coronavirus: nel Lazio in una settimana raddoppiati i focolai domestici, è l’effetto feste di Natale
La Regione Lazio rimane in zona gialla da lunedì 11 gennaio (questo weekend tutta l'Italia è zona arancione per decisione del governo), e lo sarà almeno per tutta la prossima settimana, ma la paura che il prossimo monitoraggio possa portare alla decisione di passare alla zona arancione è un'eventualità concreta e alla Pisana non nascondono preoccupazione.
Nonostante il numero dei tamponi processati sia notevolmente diminuito dall'inizio della seconda ondata, il numero dei positivi continua a essere alto e la curva "non si piega" come le istituzioni si auguravano. "In questa ultima settimana è raddoppiato il numero di nuovi focolai di trasmissione in particolare modo relativi ad ambito familiare ed è aumentata la percentuale di positività nei tamponi effettuati. Questo ci deve portare alla massima cautela”, ha ribadito ieri l'assessore alla Sanità Alessio D'Amato.
"Questo giallo non è un liberi tutti, ma paradossalmente ci impone ancora più rigore, più attenzione. Essendo rimasti sempre in fascia gialla non abbiamo beneficiato, paradossalmente, delle limitazioni che hanno aiutato altre regioni arancioni o rosse", ha chiarito in un'intervista rilasciata al quotidiano il Messaggero.
Mentre gli sforzi delle istituzioni sono volti a portare a termine nel minore tempo possibile la campagna vaccinale, la speranza è che questa non venga inficiata dal correre della malattia. Ieri nel Lazio si sono registrati 1613 nuovi casi, poco meno di 800 a Roma città, e la curva potrebbe salire ancora nei prossimi giorni come effetto delle feste: non è un caso che D'Amato ha fatto riferimento all'aumento dei focolai, in particolare di quelli domestici, invitando a comportamenti individuali attenti e coerenti.
Posti letto e terapie intensive: superati i livelli di guardia nel Lazio
Se ieri l'indice Rt era poco sotto l'1, sono altri gli indicatori che preoccupano e indicano il livello di stress del sistema sanitario. In particolare i posti letti occupati nei reparti Covid, che superano il livello di guardia: oltre il 30% dei letti in terapia intensiva sono occupati e oltre il 40% nei reparti ordinari. Non è escluso che questa settimana vengano attivati altri posti letto nei covid hospital aumentando la capacità di ricovero e diminuendo così la pressione.