Coronavirus Lazio, D’Amato: “Se non si piega la curva dei contagi, inevitabili ulteriori misure”
"Se non si piega la curva nei prossimi giorni, saranno inevitabili ulteriori misure" questo il commento di Alessio D'Amato sugli aggiornamenti dell'emergenza coronavirus di giovedì 15 ottobre, a margine del consueto confronto con i direttori generali delle Asl, aziende ospedaliere, policlinici universitari e ospedale pediatrico Bambino Gesù. Numeri che tengono alta l'attenzione della Regione Lazio, pronta a prendere nuovi provvedimenti qualora il trend non dovesse rallentare. Già a inizio ottobre il governatore Nicola Zingaretti ha imposto l'obbligo della mascherina all'aperto anche di giorno, un'ulteriore restrizione all'ordinanza del Ministro alla Salute Roberto Speranza, che la imponeva all'aperto dalle ore 18 fino alle ore 6, nelle strade e piazze più frequentate. D'Amato ieri ha confermato che: "i prossimi giorni saranno particolarmente difficili e dobbiamo mantenere il rigore nei comportamenti". Obiettivo aumentare il numero dei tamponi: "Siamo la Regione che ne sta facendo di più in rapporto agli abitanti". E ha aggiunto: "Aumenteremo ancora questa capacità con l’obiettivo di raggiungere oltre 20 mila tamponi al giorno".
Nel Lazio 594 contagi, di cui 307 a Roma città e 7 morti
Oggi sono 594 i contagi di coronavirus registrati nel Lazio nelle ultime 24 ore su quasi 16mila tamponi processati. Tra questi, 307 sono riconducibili a Roma città, mentre i decessi emersi nel territorio della regione sono stati sette. Nelle provincie i nuovi positivi sono 124 e c'è stato un morto. Nella valutazione settimanale il valore RT è di 1.14. Tra i cluster quello dei dipendenti della sede del corriere Bartolini a Guidonia Montecelio, nella Asl Roma 5 e, sempre nella stessa Asl, un focolaio di contagi emerso a seguito di una festa di pensionamento, che conta 11 casi.