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Covid 19

Coronavirus, Lazio ad alto rischio: l’Rt torna sopra 1

La regione rimarrà comunque in zona gialla perché servono almeno tre settimane di crescita perché cambi colore, diventando rossa o arancione. L’Istituto superiore di sanità ha classificato il Lazio, insieme a Veneto e Liguria, territorio ad alto rischio per l’andamento della pandemia. L’Rt, infatti, è tornato sopra 1.
A cura di Natascia Grbic
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Lazio, Liguria e Veneto sono le tre regioni ad alto rischio per l'andamento della pandemia da coronavirus. Lo ha dichiarato l'Istituto Superiore di Sanità, che nel report diffuso nella giornata odierna ha dichiarato che in queste tre regioni l'Rt è tornato sopra l'1. Una brutta notizia, soprattutto dopo nelle scorse settimane l'Rt nel Lazio era tornato faticosamente sotto lo zero. Sale anche l'Rt nazionale, che oggi arriva a 0,86. La regione rimarrà comunque in zona gialla: nonostante il report dell'Iss, infatti, servono almeno tre settimane perché cambi colore e diventi rossa o arancione. Nonostante il dato negativo, l'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato ha dichiarato che è in diminuzione il tasso di occupazione dei posti letto e delle terapie intensive. I casi invece, sono aumentati di 198 unità rispetto a venerdì scorso.

Oggi si decide sulla stretta natalizia

Sarà una giornata decisiva quella di oggi. Il Consiglio dei ministri per ufficializzare le misure prese in vista delle festività natalizie è stato convocato per le 18. Per le 19 è previsto il discorso del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che aggiornerà i cittadini delle decisioni prese dal Governo. L'ipotesi più probabile è quella che vede tutta l'Italia in zona rossa nei giorni festivi e prefestivi, e un ‘unica zona arancione dal 21 dicembre al 6 gennaio. Stop agli spostamenti quindi e lockdown dal 24 dicembre al 27, e dal 31 dicembre al 3 gennaio. In questo modo si vuole impedire a tutte le persone che avevano pensato di dormire a casa di amici e parenti la notte di Capodanno, di poterlo fare. La stretta è stata decisa dopo che nelle scorse settimane si sono verificati numerosi assembramenti nel centro di Roma, nei centri commerciali e nelle vie dello shopping. L'obiettivo è scongiurare una terza ondata, che non potrebbe essere retta dal Sistema sanitario nazionale.

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