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Covid 19

Coronavirus, il Lazio si prepara all’emergenza: 680 ricoverati, disponibili fino a 2500 posti letto

Nel Lazio sono tornati operativi i reparti Covid che erano stati chiusi in estate vista la netta riduzione dei casi. I nuovi contagi negli ultimi giorni sono stabili a quota 200, ma l’impressione e che nelle prossime settimane possano aumentare. Per questo la Regione Lazio ha riattivato la rete ospedaliera per fronteggiare una possibile nuova emergenza.
A cura di Enrico Tata
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Come nella fase più critica della prima ondata della pandemia da coronavirus, la Regione Lazio sta attivando tutta la sua rete ospedaliera dedicata all'emergenza Covid. Durante l'estate, con i nuovi casi ridotti al minimo, i nuovi pazienti venivano ricoverati quasi esclusivamente all'Istituto Spallanzani, centro e primo baluardo della rete Covid, e al Columbus del Policlinico Gemelli, ribattezzato Covid Hospital 2. Da ieri, però, è stato fatto un passo in avanti e sono tornati operativi i reparti degli altri ospedali Covid, che erano stati momentaneamente chiusi vista la riduzione dei contagi. Negli ultimi giorni i nuovi casi sono stabili intorno a quota 200 nel territorio del Lazio, ma l'impressione è che nelle prossime settimane possano aumentare ulteriormente. Rispetto ad agosto, quando i positivi erano quasi esclusivamente casi di rientro dalle vacanze, da altre regioni o dall'estero, negli ultimi giorni stanno invece aumentando i casi segnalati dai medici di famiglia, indice del fatto che il virus abbia cominciato a circolare all'interno delle famiglie. Questo rende più difficile il tracciamento e il controllo. Nell'ultimo rilevamento l'indice di trasmissibilità del virus (Rt) nel Lazio era pari a 0,84. Se dovesse superare quota 1 nelle prossime settimane, l'assessore D'Amato si è detto pronto a rendere obbligatoria la mascherina anche in tutti i luoghi all'aperto, affollati e non.

La rete Covid della Regione Lazio

Per fronteggiare una possibile seconda ondata, sono già disponibili circa mille posti tra reparti ordinari e terapia intensiva. In totale negli hub di riferimento della rete, sono attivi 500 posti circa, di cui un centinaio di terapia intensiva e sono suddivisi tra Spallanzani, Policlinico Umberto I e Gemelli. Altri 300 posti sono disponibili negli ospedali spoke dello Spallanzani (Celio, Israelitico, Istituto Casalpalocco) e altri 200 circa sono stati riattivati negli ospedali delle province, il Belcolle di Viterbo e il Santa Maria Goretti di Latina, al Policlinico Tor Vergata e all'ospedale Sant'Andrea. Disponibili anche i posti per i pazienti pediatrici al Covid center di Palidoro dell'ospedale Bambino Gesù e i posti negli hotel e nelle strutture per ospitare le persone guarite ma ancora positive, quelle in isoalmento e quelle positive, ma asintomatiche. La rete ospedaliera Covid nel periodo più duro della prima ondata ha messo a disposizione oltre 2mila posti per ricoveri ordinari e circa 450 in terapia intensiva.

Già ricoverati 680 pazienti Covid

Allo Spallanzani i ricoveri aumentano lentamente e al Columbus i posti occupati sono quadruplicati in pochi giorni, come ha raccontato un medico della struttura a Fanpage.it. Attualmente sono ricoverati 640 pazienti Covid nei reparti ordinari e, dati aggiornati a ieri, 29 settembre, 41 pazienti in terapia intensiva, di cui 14 all'Istituto Spallanzani.

Spallanzani: "Possiamo arrivare a mille posti letto"

"Avevamo eliminato dei posti dedicati ai pazienti Covid per consentire il ricovero di pazienti affetti da altre patologie. Ora stiamo pian piano aumentando i posti di ricovero ordinario e anche quelli di terapia intensiva. L'organizzazione dell'ospedale è flessibile e, quindi, si modula a seconda delle esigenze relative ai ricoveri", ha spiegato la direttrice dell'Istituto Spallanzani Marta Branca. "I dati sono al di sotto di quelli attesi. Questo significa che dobbiamo essere pronti, preparati, ma non che stiamo in una situazione catastrofica. Significa anche che dobbiamo mantenere la responsabilità con l'uso della mascherina, il lavaggio mani e, soprattutto, con il distanziamento, il sistema è pronto", ha dichiarato il direttore sanitario dello Spallanzani, Francesco Vaia.

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