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Coronavirus, D’Amato: “Ospedali in affanno, serve coprifuoco alle 23.00 anche nel Lazio”

In un’intervista rilasciata a Il Messaggero, l’assessore Alessio D’Amato si dice molto preoccupato per l’andamento dei contagi nel Lazio e a livello nazionale, ritenendo che il coprifuoco proposto dalla Regione Lombardia andrebbe applicato anche al resto d’Italia. L’assessore alla Sanità della Regione Lazio ritiene anche ci sia una sottovalutazione dell’andamento dei contagi: “Se continua questa tendenza alto che il lockdown a Natale di cui ha parlato il professor Andrea Crisanti”
A cura di Francesco Muccino
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Alessio D'Amato (La Presse)
Alessio D'Amato (La Presse)
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"Con questo ritmo di crescita dei ricoveri e dei pazienti che necessitano di un posto in terapia intensiva, il sistema ospedaliero non può resistere. Ciò che ha fatto la Lombardia, lo dovremo fare in tutta Italia". In un'intervista rilascia al Messaggero l'assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato, esprime tutta la sua preoccupazione per l'andamento dei contagi non solo nel Lazio, ma anche in tutta Italia, dove ritiene ci sia "una sottovalutazione inspiegabile" dell'emergenza Covid.

E guarda al modello avanzato dalla Lombardia, che ha chiesto al governo di fermare tutte le attività dalle 23 di sera alle 5 del mattino nel tentativo di rallentare la diffusione del coronavirus. "A mio avviso – sottolinea D'Amato – la Lombardia adotta un provvedimento che andrebbe adottato in tutta Italia. Però c'è una sottovalutazione di quanto sta avvenendo, e tutto questo è preoccupante". Sottovalutazione e schizofrenia secondo l'assessore, che sempre riferendosi alla Regione governata da Attilio Fontana parla di "una ipocrisia di fondo: il giorno prima ci sono state spinte della Lega perché nel Dpcm non vi fossero delle limitazioni troppo stringenti, il giorno dopo la più importante Regione governata dalla Lega, ha deciso di istituire il coprifuoco". E conclude evidenziando come siano due i fattori cruciali da tenere sotto stretta osservazione: "Le terapie intensive e i posti letto in ospedale. Se continua questa tendenza alto che il lockdown a Natale di cui ha parlato il professor Andrea Crisanti".

Ieri nel Lazio 939 casi positivi, 462 a Roma

Il bollettino della Regione Lazio rilasciato ieri, 19 ottobre, riporta 939 nuovi contagi da coronavirus e nove morti. Roma resta l'area più colpita con 462 nuovi casi, le province sommate arrivano a 332. Numeri in calo rispetto ai 1198 registrati il giorno precedente, ma che riflettono il minor numero di tamponi elaborati, come solitamente accade dopo il weekend: ieri sono stati 17mila, il 18 ottobre invece 23mila. In tutto il territorio i casi attualmente positivi sono 15191: di questi, 1130 sono ricoverati in ospedale, e 111 necessitano della terapia intensiva. Impennata di casi a Roma nell'ultima settimana: tra il 13 e il 19 ottobre sono stati 2620 i nuovi contagi segnalati, ben oltre il doppio rispetto ai dati della settimana precedente con 1023 casi.

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