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Convalidato il fermo di Alessandro Dell’Uomo, che ha ucciso lo zio per un parcheggio sbagliato

Il fatto è avvenuto a Castelmassimo di Veroli, provincia di Frosinone. Il killer, di professione guardia giurata, si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande del giudice.
A cura di Enrico Tata
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Il gip ha convalidato il fermo di Alessandro Dell'Uomo. L'uomo è stato arrestato domenica mattina con l'accusa di omicidio nei confronti dello zio, Silvio Scaccia, 75 anni, e del ferimento del figlio di quest'ultimo e cugino di Dell'Uomo, l'avvocato civilista Mariano Scaccia. Il fatto è avvenuto a Castelmassimo di Veroli, provincia di Frosinone.

Il killer, di professione guardia giurata, si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande del giudice. Ha detto di fare fede alle dichiarazioni rese al sostituto procuratore Vittorio Misiti presso la caserma dei carabinieri dove si era costituito spontaneamente poco dopo i fatti.

Alle 13 di oggi, intanto, il medico legale Enza Liviero ha eseguito l'autopsia sul corpo del 75enne ed entro i prossimi sessanta giorni consegnerà le sue conclusioni. Il figlio, Mariano Scaccia, è ancora ricoverato in gravi condizioni dopo aver subito un delicato intervento chirurgico. Ad ogni modo i medici fanno sapere che non è più in pericolo di vita.

La furibonda lite tra familiari finita del sangue è scoppiata perché Dell'Uomo, di ritorno dal lavoro, aveva trovato il vialetto che porta alla sua abitazione parzialmente ostruito dalle automobili di zio e cugino. Fatti per cui le due famiglie erano già in lite da tempo e per i quali avevano già chiesto il supporto degli avvocati.

Al culmine della lite, Dell'Uomo ha tirato fuori la pistola e ha sparato quattro o cinque colpi. Uno di questi colpi ha raggiunto lo zio, che è morto pochi minuti dopo. Il cugino di Dell'Uomo è stato a sua volta colpito da un proiettile ed è stato accompagnato d'urgenza al pronto soccorso. In ospedale, come anticipato, è stato sottoposto a una delicata operazione.

L'omicida si è allontanato dal luogo dell'omicidio e ha vagato per le campagne per diverso tempo. Successivamente è stato convinto dal suo avvocato, Tony Ceccarelli, a presentarsi spontaneamente dai carabinieri.

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