Continua l’erosione del Lido di Ostia dopo le recenti mareggiate: “Addio a 60 metri di spiaggia”
"Quella del 22 novembre scorso è stata una delle mareggiate più violente degli ultimi 100 anni. I danni nel Lido di Ostia sono inestimabili: ormai c'è sempre meno sabbia e più detriti nel mare di Roma". Un bilancio drammatico quello riportato da Michele De Fazio, vice direttore di Federbalneari.
"La mareggiata ha spazzato via una profondità media di 50 metri, che generalmente nel corso dell'inverno tende a poco a poco a tornare, da qualche parte di più, da qualche parte di meno – spiega a Daniele Stefanini. per Fanpage.it – Da me sono andati via sessanta metri e non è più tornato niente".
La situazione della Regione Lazio
Secondo degli studi tecnici, la battigia del litorale della Regione Lazio negli ultimi 10 anni si è ritirata dell'80%. La causa è facilmente riconducibili alle mareggiate violente, come quella dello scorso novembre, ma anche alle alle condizioni in cui si trova il fiume Tevere che, tra dighe e ostacoli, non riesce più a portare sabbia sul litorale.
"Se non c'è più spiaggia, come paghiamo gli investimenti? – si chiede De Fazio – Non sappiamo cosa succederà. Ma senza spiaggia sicuramente non investirà più nessuno in concessioni balneari: queste ormai sono concessioni che verranno riconsegnate".
Le difficoltà dei surfisti e balneari
"Soltanto detriti. Questa estate c'è chi si farà il bagno sui detriti, invece che sulla sabbia – è il commento di Alessandro Clinco, istruttore di surf – Tanti spot per praticare il nostro spot non esistono più. Presto a Roma non potremo più surfare. E anche i bagnanti ne risentiranno sempre di più: non sarà sicuro fare un bagno con il mare calmo".
Prima gli appassionati facevano surf accanto alla foce del Canale dei Pescatori. "C'erano delle onde pazzesche, mi ricordo quando ero bambino – continua – Poi però abbiamo perso svariati chilometri di litorale dove andavamo a prendere le onde in totale sicurezza. Adesso siamo costretti a surfare nelle ultime spiagge, dove è rimasta un po' di sabbia. Una volta finite quelle non ci sarà più possibilità di praticare il nostro sport. Ma già oggi è sempre più pericoloso: i detriti hanno la meglio sul litorale".